Da buon “manovale” – ipse dixit – raggiungerlo non è facile. Poco importa se è dall’altra parte del mondo: gli ostacoli maggiori rimangono la fine di una Esposizione internazionale, lo smantellamento di un padiglione e la solita burocrazia. Intercetto padre Guido Trezzani di ritorno a casa, ad Almaty, Kazakistan. E ben si può chiamare “casa” per un sacerdote la cui passione per il mondo russo – religioso, artistico, storico – risale ai primi anni ’80.
Russia
Da Bologna Francesco guarda ad Oriente
Bologna non rappresenta soltanto una diocesi di grande tradizione accademica e teologica, attualmente retta da un vescovo che incarna gli ideali pastorali di Francesco. È anche un importante crocevia sulla strada per l’Oriente ortodosso. La stessa che sta percorrendo il Papa.
L’agenda di Trump e la borsa di Francesco. Cina, Israele, ambiente e donne
Cresce l’attesa per l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, previsto per le 17.30 di oggi, ora italiana, seguito dal giuramento alle 18. Fra balli e concerti sottotono, l’attenzione però si concentra già sul futuro degli Stati Uniti. Molte le questioni aperte, dalla politica internazionale – Cina, Russia e Israele su tutti – a migranti e ambiente, senza dimenticare donne, aborto e unioni omosessuali. Ma se l’agenda di Trump è piena, non lo è di meno la borsa di Francesco.
2017, anno a tre voci: Maria, Lutero e Lenin
Il 2017 sembra essere stato preparato da mani sapienti per farci assistere all’incontro di tre grandi momenti storici fra loro molto diversi, eppure così legati. Un anno a tre voci, che parlano all’uomo, alla Chiesa e al cuore.
La Siria non è su Marte
Barack Obama annuncia che entro il decennio 2030 l’uomo raggiungerà Marte. L’ennesimo proclama ad uso e consumo di una stampa internazionale sempre più distratta, da parte di un Presidente che ha fatto dell’immagine e della comunicazione armi strategiche. Non sorprende che la notizia dell’evento – anzi, dell’eventualità, che nella migliore delle ipotesi potrebbe verificarsi fra una ventina d’anni – sia stata rilanciata dalla maggior parte degli organi d’informazione, gli stessi che si dimostrano carenti e tutt’altro che imparziali nel riferire della scena politica americana, per non parlare del conflitto in Siria.