Da buon “manovale” – ipse dixit – raggiungerlo non è facile. Poco importa se è dall’altra parte del mondo: gli ostacoli maggiori rimangono la fine di una Esposizione internazionale, lo smantellamento di un padiglione e la solita burocrazia. Intercetto padre Guido Trezzani di ritorno a casa, ad Almaty, Kazakistan. E ben si può chiamare “casa” per un sacerdote la cui passione per il mondo russo – religioso, artistico, storico – risale ai primi anni ’80.