Devozione, celebrazione della bellezza, trasmissione di un messaggio, esaltazione del talento, dimostrazione del potere e della ricchezza dei committenti: sono innumerevoli le chiavi di lettura dell’arte sacra. Tanto più quando essa attinge al Natale o alla Settimana Santa, momenti cardine da cui trae senso la fede cristiana e culmine della religiosità, anche popolare. Testi sacri, simboli e riletture personali degli artisti si mescolano in dosi differenti in ogni opera, dando vita ad esiti e a composizioni nuovi.
Digressioni
Buon Natale in dieci (più una) opere d’arte
«Con l’arte di far vedere come è nato Gesù», ricorda papa Francesco dopo l’Angelus di domenica, riferendosi ai presepi in mostra sotto al Colonnato di San Pietro. «La vostra arte è proprio quella di carpire dal cielo dello spirito i suoi tesori e rivestirli di parola, di colori, di forme, di accessibilità», lo precede Paolo VI nel 1964, nel celebre discorso agli artisti pronunciato nella Cappella Sistina il 7 maggio di quell’anno. Mai facile, il rapporto fra la Chiesa e gli artisti, con le «tribolazioni» imposte da questa e l’«abbandono» o le «offese» di quelli, come ammette lo stesso Montini. Eppure i tanti modi dell’arte rimangono fondamentali, non soltanto nella storia, ma anche nel presente e nel futuro della Chiesa e dell’evangelizzazione. E viceversa: il sacro ha sempre abitato l’arte, persino negli anni delle rivoluzioni, dei totalitarismi, degli ateismi, anche del nostro tempo. Perché la via pulchritudinis, il cammino della bellezza, è irrinunciabile per l’arte, pena il condannarsi al silenzio. Ciò è tanto più vero in questo nostro tempo, ferito dagli spazi angusti del distanziamento, della solitudine, delle molte brutture, anche contro l’uomo.
A tutti i lettori e lettrici buon Natale, con il respiro largo dell’arte. E un piccolo viaggio.
– Simone M. Varisco
L’attesa di uscire
Lodato sii, mio Signore, per fratello vento, e per l’aria e per il cielo; per quello nuvoloso e per quello sereno, per ogni stagione tramite la quale alle creature dai vita.
– Francesco d’Assisi, Cantico delle creature
Anche nella semplice attesa di uscire di casa può esserci un’eco dell’attesa della suprema liberazione della Pasqua.
A tutti i lettori e le lettrici,
buona Pasqua.
Simone Varisco
Nell’immagine: Dieric Bouts, Resurrezione, 1455 circa, Pasadena (Stati Uniti), Norton Simon Museum.
Natale 2019. Auguri di buon viaggio
Di certo qualcun altro, forse un pendolare, avrà già scritto che la vita assomiglia ad un viaggio in treno. C’è chi sale presto e chi arriva più tardi, chi scende quasi subito e chi invece rimane a lungo, tanto la corsa sembra condurlo lontano. In questo andirivieni, c’è chi parla ad alta voce e chi trova il proprio silenzio, chi fa di tutto per tenersi occupato e chi osserva il mondo che scorre oltre il vetro. Molti, a volte i più insospettabili, ci lasceranno un ricordo, talvolta il più prezioso ed inatteso. Ma tutti, immancabilmente, scenderemo ad una fermata e il nostro posto, senza eccezioni, verrà occupato da qualcun altro. Inutile affezionarcisi.
Dov’è, allora, il senso del viaggio? Nel viaggio stesso. E nella meta. Non dimentichiamo, allora, un Bambino salito su questo treno duemila anni fa e che ha cambiato per sempre il nostro viaggio e la nostra destinazione.
Buon Natale a tutti i lettori, inevitabilmente viaggiatori.
Simone Varisco
Nell’immagine: Luke Allsbrook, Natività, olio su tela, 2016, Dallas (Stati Uniti), SMU Perkins School of Theology.