Il prossimo 26 agosto ricorrerà il 39° anniversario dell’elezione a papa di Albino Luciani. Del filo rosso che unisce i pontificati di Giovanni Paolo I e Francesco si è detto e scritto in abbondanza: l’accento posto sulla misericordia di Dio, gli intenti riformisti, l’attenzione al fenomeno migratorio (l’immigrazione oggi, l’emigrazione al tempo di Luciani) e quel senso dell’umorismo che fece del predecessore di Wojtyła il “Papa del sorriso”. C’è però un aspetto ancora non del tutto esplorato: i legami intessuti da Giovanni Paolo I con l’Argentina ancora prima di diventare pontefice.
Attualità e storia
Il presente con uno sguardo alla storia
Famiglia e lavoro: la vera eredità sociale e spirituale di Tettamanzi
In una città in perenne movimento come Milano per farsi amare – anche dai cristiani – serve una certa dose di praticità. Fra sociale, politica ed imprenditoria, un’eredità di Tettamanzi che più di “aperture” e “rivoluzioni” dice di un’anticipazione del pontificato di Francesco.
Con mons. Alwan, a Milano l’anno maronita di testimonianza e martirio
Ricorre oggi la memoria di san Charbel Makhluf, monaco, eremita e taumaturgo libanese. La comunità maronita di Milano lo ha festeggiato ieri, con l’inaugurazione di una nuova statua alla presenza di mons. Hanna Alwan. Con uno sguardo all’anno dedicato dalla Chiesa maronita a testimonianza e martirio.
Lia Beltrami, anche ad Astana la prima forma di energia è quella della vita
Prosegue ad Astana, in Kazakistan, l’Expo 2017 sull’energia. Con la Santa Sede e qualche buona abitudine. «Credo che ancora una volta siamo gli unici a proporre una riflessione spirituale e culturale sull’uomo e sul mondo, non solo tecnologica o economica». A confermarlo Lia Beltrami, direttrice artistica degli allestimenti fotografici del padiglione kazako della Santa Sede. Sul modello della Laudato si’, «una vera enciclica di svolta, non solo per la Chiesa».
Milano fra binari, storia e devozione. Francesca Saverio Cabrini: una stazione e la modernità di una donna /3
C’è una stazione, a Milano, che non è soltanto un esempio della monumentalità dell’architettura fascista. Racconta delle speranze e delle sofferenze di intere generazioni, della caparbietà del genio femminile e della straordinaria modernità di certe donne nella Chiesa.