Fëdor Dostoevskij, senza dubbio un grande interprete della cultura russa, e in certa misura di un “umanesimo maturo”. Ma forse per questo anticattolico (e antigesuita)? Consapevole «che in sogno accadono cose del tutto incomprensibili». E non solo in sogno.
storia
A casa propria ognuno è re. Anche in Vaticano
C’è un tema che, curiosamente, percorre sottotraccia il pontificato di Francesco: quello immobiliare. No, non necessariamente londinese.
Il Papa fra le stelle: la speranza, l’ambiente e lo spazio (del silenzio)
La prima missione spaziale della Santa Sede porta le parole di Francesco molto in alto e, insieme a loro, anche qualche interrogativo. Con illustri precedenti.
Mario Raffaelli: pace non è esito di una buona predicazione, ma della costruzione di un contesto di dialogo. In Mozambico così come in Ucraina
Un servizio, prima ancora che una mediazione. «Manifestare interesse, vicinanza, ascolto, perché il conflitto possa trovare percorsi di pace». È questa la chiave interpretativa del proprio ruolo suggerita dal card. Matteo Maria Zuppi nella veste di inviato del Santo Padre per «allentare le tensioni nel conflitto in Ucraina». Sembra fargli eco il coordinatore del team di mediatori di cui faceva parte anche Zuppi in Mozambico all’inizio degli anni ’90, Mario Raffaelli: «Qualsiasi accordo diventa praticabile e realistico solo quando le parti in causa ritengono preferibile perseguire i propri interessi con il dialogo, anziché con la violenza». L’intervista.
Pentecoste e teste di cane
No, non si tratta dell’ennesima trovata degli amanti dei cani che potrebbe irritare (anche) papa Francesco. La fede cristiana è movimento. Ascensioni, discensioni, assunzioni, predicazioni, missionarietà. Lo spiegano bene la Pentecoste e san Cristoforo. Anche quando ha la testa di un cane.
Di anelli (e segretari) nella Chiesa anglicana. Un matrimonio
Si può contribuire a cambiare la storia anche con un regalo. Bene lo ha dimostrato Paolo VI: prima donando la propria tiara ai poveri nel 1964, dopo una celebrazione con il patriarca di Antiochia dei Melchiti, Massimo IV Saigh, fra i protagonisti del Vaticano II; in seguito imponendo la propria stola sulle spalle del patriarca di Venezia, Albino Luciani, nel 1972, in seguito suo successore; e, fra i due momenti, privandosi anche di un anello.