Lo scorso aprile, ai piedi del fumo che si innalzava tra i palazzi di Kiev bombardata, si stava concludendo la conferenza stampa congiunta del presidente ucraino Zelensky e del segretario generale dell’Onu Guterres. A quasi 6 mesi da allora, dopo il ritorno dei missili sulla capitale ucraina, le immagini mostrano lavoratori colti nel traffico e cittadini impegnati con la spesa. Anche questo, nella sua accidentalità, è un segno.
Giovanni Paolo II
Se l’Europa non respira a due polmoni, soffoca. Parola di russo
San Benedetto, patrono dell’Europa. Di più, padre spirituale di quella che un tempo era stata pensata come una Comunità, oggi ridotta ad un’Unione che rischia l’anonimato della spersonalizzazione. Ma anche i santi Cirillo e Metodio, la cui memoria di co-patroni d’Europa, festeggiata solo pochi giorni prima dell’invasione russa dell’Ucraina, dice la realtà di un continente a due polmoni. E i pericoli dell’asfissia di un mondo in guerra.
Impariamo dagli animali. Ma ad essere uomini
Una carezza contro pelo, per rimanere in tema. Figli pochi, genitori ancora meno. È la società dell’orfanezza. Che compensa la propria solitudine con cani e gatti. Chiudendo il cerchio di una società suicida ed egoista. Che avrebbe da imparare, anche dagli animali.
Una morte da Papa
«Siamo in buona compagnia. Io tengo sempre vicino al mio letto la fotografia che raccoglie coi loro nomi scritti sul marmo, tutti i nostri morti». A mettere nero su bianco queste parole, con una macchina da scrivere «nuova e tutta per me» è papa Giovanni XXIII, in quello che è considerato il suo testamento spirituale alla famiglia Roncalli: una lettera inviata dal Papa al fratello Zaverio il 3 dicembre 1961, ad un anno e mezzo dalla propria morte.
Santi: anche gli “equipollenti” ci parlano del Papa e di noi
C’è santo e santo, equipollente o meno, ma quel che è certo è che la Chiesa non ha bisogno di supereroi. «Non sono superuomini, né sono nati perfetti, sono come noi, come ognuno di noi», sottolinea Francesco nella sua prima solennità di Tutti i Santi da Papa, il 1° novembre 2013. «I santi – prosegue allora il Papa – sono uomini e donne che hanno la gioia nel cuore e la trasmettono agli altri […]; pregare e vivere nella gioia: questa è la strada della santità».