[1/4] Dall’Afghanistan dei Talebani all’Afghanistan dei Talebani. Sembra essere soltanto questa la parabola degli ultimi 20 anni nel Paese. Ma non è che l’ultima in ordine di tempo: chiavi di lettura per fare memoria scritte da chi ci ha vissuto e lavorato per 25 anni.
Simone M. Varisco
Afghanistan. Ci piacciono gli eroi, ma non esserlo
«Occorre mettere fine alla politica irresponsabile di intervenire da fuori e di costruire in altri Paesi la democrazia, ignorando le tradizioni dei popoli». Poco importa – o forse sì – che ad affermarlo sia Vladimir Putin o Angela Merkel, citata per sbaglio da papa Francesco. Ciò che resta è il ritratto di un disastro in Afghanistan, annunciato da anni (odiosa la “sorpresa” con la quale si è reagito a livello istituzionale e politico), comune a decine di altri contesti passati, presenti o che già si profilano come futuri. Ma anche la fotografia di un fallimento personale e collettivo della politica, afflitta da incapacità evidenti – in Joe Biden, ma anche nei Presidenti che lo hanno preceduto, compreso un premio Nobel per la pace – e da altrettanto importanti criticità del sistema.
Vergine Madre, figlia del tuo figlio. Maria, Dante e l’arte
L’8 settembre la Chiesa celebra la nascita di Maria e sei giorni dopo, il 14 settembre, la storia fa memoria della morte di Dante Alighieri. Per il Poeta tredici secoli di tradizione cristiana e per noi sette secoli di riletture convergono nell’individuare Maria come vero cardine della Commedia. È Maria a muovere Beatrice e Virgilio in soccorso di Dante e di ogni uomo che si trovi nella selva oscura; è Maria la costante dell’itinerario spirituale di Dante, che la celebra con profondità umana, poetica e teologica; è Maria che sospinge Dante alla visione dell’Amor che move il sole e l’altre stelle; è Maria, infine, che da secoli impetra agli uomini la misericordia di Dio, tanto che duro giudicio là sù frange e muove a devozione generazioni di fedeli. Accade così anche nell’arte. Che a piene mani, al pari della religiosità popolare, attinge tanto ai testi sacri quanto agli apocrifi alla ricerca di nuovi spunti per celebrare Maria in ogni luogo, dall’infima lacuna dell’universo (Par. XXXIII, 22) al ciel dell’umiltà (Vita nuova, XXXIV).
Olimpiadi. Quando la “bolla” sono le nostre vite
Sport. Una parola dietro la quale si apre un universo complesso fatto di veri splendori, di abbagli illusori e di abissi di tenebra. E di contraddizioni, tante.
Chiesa cattolica in Germania. La voce del pastore Ratzinger trova eco in Francesco
Amtskirche. “Chiesa istituzionale”, ufficiale, gerarchica, ma che forse acquista il senso più profondo come di una “Chiesa funzionariale” e di funzionari. È il termine scelto dal pontefice emerito Benedetto XVI per riferirsi ad una Chiesa ripiegata su se stessa, ingabbiata in una molteplicità di vincoli pratici, spesso autoimposti, nella recente intervista realizzata con Herder Korrespondenz.