Se l’Europa non respira a due polmoni, soffoca. Parola di russo

Vjačeslav Ivanovič Ivanov, Russia, Europa, Benedetto, Cirillo, Metodio
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San Benedetto, patrono dell’Europa. Di più, padre spirituale di quella che un tempo era stata pensata come una Comunità, oggi ridotta ad un’Unione che rischia l’anonimato della spersonalizzazione. Ma anche i santi Cirillo e Metodio, la cui memoria di co-patroni d’Europa, festeggiata solo pochi giorni prima dell’invasione russa dell’Ucraina, dice la realtà di un continente a due polmoni. E i pericoli dell’asfissia di un mondo in guerra.

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L’Ucraina, la Turchia e l’ipocrisia dell’Europa. «Ripartire dalla coerenza potrebbe aprire percorsi nuovi. Vorrei sbagliarmi ma siamo già in ritardo». Intervista a p. Claudio Monge

Erdogan, Turchia, Nato, Russia, Ucraina, intervista Claudio Monge
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«E ovviamente la necessità di avere le armi di cui hanno bisogno». Parole del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al World Economic Forum di Davos. Il riferimento è alla Turchia, il nuovo ago della bilancia della geopolitica internazionale, con l’anima fra la Istanbul di Atatürk, la Costantinopoli di Bartolomeo e la Sublime Porta di Erdoğan. Intervista a padre Claudio Monge.

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Abbiamo fede nella guerra?

Guerra, Ucraina, Russia, papa, Francesco, Chiesa, Putin, Kirill, Biden
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In tante comunità di fede si è perduta la capacità di essere «coscienza dello Stato», come diceva Martin Luther King. Perché se Kirill non può essere chierichetto di Putin, più d’uno vorrebbe Francesco chierico di Stato. Un linguaggio che, ad ovest dell’Atlantico e ad est del Dnepr, sa tanto di campagna elettorale quanto di strategia di reclutamento.

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Nella privatizzazione della guerra, gli unici “buoni” sono, sempre, le vittime civili. Intervista a Fabio Armao

Ucraina, vittime civili, Bucha, Azov, Wagner, Russia
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In Ucraina l’inutile strage è utilissima ai poteri forti internazionali. Che contano obiettivi conseguiti e falliti, mentre il popolo ucraino e quello russo contano i propri morti. È la “privatizzazione della guerra”, che segue logiche di potere e di mercato. Dall’ucraino Battaglione Azov al russo Gruppo Wagner, distinguere la violenza è quasi impossibile. Il rischio? Che le guerre civili globali permanenti diventino una condizione ordinaria per milioni di esseri umani. Fino ad annientare l’idea stessa di cittadinanza. Intervista a Fabio Armao.

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