«Siamo in buona compagnia. Io tengo sempre vicino al mio letto la fotografia che raccoglie coi loro nomi scritti sul marmo, tutti i nostri morti». A mettere nero su bianco queste parole, con una macchina da scrivere «nuova e tutta per me» è papa Giovanni XXIII, in quello che è considerato il suo testamento spirituale alla famiglia Roncalli: una lettera inviata dal Papa al fratello Zaverio il 3 dicembre 1961, ad un anno e mezzo dalla propria morte.
Paolo VI
Papa Francesco “il comunista” e quel dubium del Sant’Uffizio (e di Giovanni XXIII)
Liturgicamente, il colore sarebbe il bianco. Ma la cronaca degli ultimi giorni sembra rievocare, una volta di più, il rosso. Non quello dei cardinali, già di per sé non privo di grane. Ma addirittura un rosso “comunista”. Segno che la questione ideologica costruita attorno al Papa, per alcuni, non sia ancora conclusa sono le parole di Francesco pronunciate nell’omelia della Domenica della Misericordia.
Ogni epoca, la sua litania. Spunti oltre Wikipedia
Francesco approva l’aggiunta di tre nuove invocazioni alle Litanie Lauretane. Come fecero molti pontefici prima di lui, ognuno affidando a Maria il proprio tempo.
Il signore dell’altissimo canto. Dante, i papi e i nostri balconi
Dante Alighieri è tra i profili più iconici della nostra storia. Amato dai Papi anche dopo essere finito all’Indice dei libri proibiti. Il 25 marzo si celebra la sua prima giornata nazionale, #DanteDì: una lezione per questi nostri giorni.
«No ghe xè…». Quando il Papa parla in dialetto
Il dialetto: simbolo del legame con la terra di origine e la propria famiglia. Ma anche strumento di ironia e arma contro lo spionaggio. I Papi insegnano.