Estonia, Emirati Arabi, Marocco, Bulgaria, Macedonia del Nord. Paesi dove il Cattolicesimo (e talvolta l’intero Cristianesimo) è minoranza. Il “piccolo resto” che può cambiare l’Europa e il mondo. Come in Oriente.
Medio Oriente
Emirati Arabi, migranti e cristiani. L’occasione mancata dell’Europa (e dell’Italia)
Lo stadio di Abu Dhabi gremito di fedeli, una croce alta 10 metri e la devozione mariana, che tanto bene rappresenta le raccomandazioni del Papa ai cristiani che vivono in Paesi a maggioranza musulmana: niente liti, dispute o crociate. Una bella immagine, della quale molti vanno – giustamente – orgogliosi. Ma che è rifiutata in casa.
Arabia Saudita. Najran, un simbolo per capire il Medio Oriente
Un tempo era un’oasi celebre per la più numerosa comunità cristiana della Penisola Araba, oggi è una città universitaria, teatro di guerra. Contesa per secoli fra le maggiori religioni, oltre che fra Arabia Saudita e Yemen, Najran è un simbolo della storia del Medio Oriente utile per capire il presente.
Il Padre Nostro dello Yemen. La tentazione e il pane quotidiano
L’attenzione internazionale e poi il silenzio, o quasi. È il destino dei simboli. Piccoli scorci di un mondo più grande, spesso triste, che appaiono e scompaiono, oscurati dal quotidiano. Un risveglio all’amara realtà per quanti avevano riposto le proprie speranze nella libertà e nell’immediatezza garantite dalla Rete.
Unesco, una donna ebrea alla guida. Quando la bellezza è terreno di scontro
Cenerentole delle finanze statali, terreno di scontro sul piano internazionale. Sembra essere questo il triste destino di storia, cultura e bellezza, simboli di animi che si scaldano rapidamente. Mentre all’Unesco, accusato di politiche contro Israele e tornato nelle ultime ore al centro di una bufera in sordina, si prova a voltare pagina. Anche con una nuova direttrice ebrea.