Quanto il 22 settembre scorso, giorno dell’Accordo fra Santa Sede e Repubblica Popolare Cinese, sia una data da includere negli annali lo dirà la storia. Però lo ha già cantato Battiato.
Simone M. Varisco
Merkelis Giedraitis: un vescovo che piace a Francesco
C’è la Collina delle croci, lungo la strada che collega Kaliningrad a Riga, con i suoi oltre 400 mila crocifissi piantati secondo una devozione popolare che dura da secoli. E poi Vilnius, capitale della Lituania, con la cattedrale e la celebre Porta dell’Aurora, la cui cappella accoglie un’effigie di Maria Madre della Misericordia ritenuta miracolosa e dove nel 1993 Giovanni Paolo II recitò il Rosario. Simboli, fra i tanti, della storia di un Paese. Insieme ad un altro, spesso sottovalutato, che incarna l’identità nazionale lituana. E che potrebbe piacere a Francesco.
Quando abbiamo pensato che i mali fossero solo della Curia
Se l’affaire Viganò ha finora dimostrato qualcosa sono i gravi limiti dell’attuale sistema comunicativo, specialmente in Rete. Svelando il 16esimo male: pensare che i primi 15 fossero soltanto della Curia.
E omosessualità fu. Braghettoni, psichiatria e una vecchia lettera
Alla fine, omosessualità fu. Psichiatria e omosessualità tengono banco dopo il viaggio di Francesco in Irlanda. Colpa dei braghettoni moderni che pretendono di emendare il pensiero del Papa. Come in quella vecchia lettera.
L’insidia irlandese e un oceano Atlantico sempre più grande
Seimila chilometri separano Dublino dagli Stati Uniti, ma l’oceano Atlantico non è mai sembrato così grande come negli ultimi giorni. Mentre un’insidia attende Francesco in Irlanda, che – c’è da aspettarsi – farà parlare di sé.