Storie di giovani santi, giubilei e migranti.
persone migranti
Da “clandestini” a cittadini. La lunga strada in salita
3 ottobre 2013: la morte di 400 persone al largo di Lampedusa. 4-5 ottobre 2025: la Chiesa celebra il Giubileo dei migranti e del mondo missionario. Sebbene non rifletta appieno la varietà della mobilità umana, dire “migranti” equivale – nella narrazione comune – a dire “immigrati stranieri”. Ma com’è cambiata l’immigrazione in Italia negli ultimi 25 anni, fra un Giubileo (ordinario) e l’altro?
La storia di un Papa è la storia di tutti
Un cognome francese pronunciato con accento statunitense, ma che si potrebbe declinare allo stesso modo in diversi dialetti dell’Italia Settentrionale. Che sia il prévôt del francese moderno o il preost dell’inglese in uso tra la fine dell’XI secolo e il XV, che riecheggia nel prevòst milanese e piemontese e nel preòst di altre parlate lombarde. Simile è il significato – in italiano, prevosto è un presbitero in possesso di un ruolo preminente in una chiesa o in un territorio, ma in origine indicava anche un amministratore reale, in campo giuridico e militare – e medesime sono le radici, nel latino præpositus, participio passato di præponere, “mettere a capo”, ma pure dal latino tardo presbyter, da presbyteros, comparativo di presbys, ossia “anziano” (da qui, anche l’italiano prete), che in greco antico suonano πρεσβύτερος (presbúteros) e πρέσβυς (présbus), con uguale riferimento alla maturità.
È in libreria “Pellegrini di umanità. Storie di giubilei e migranti”
Da oggi è in libreria il mio nuovo libro, Pellegrini di umanità. Storie di giubilei e migranti (Tau editrice), scritto per la Fondazione Migrantes, organismo pastorale della Conferenza episcopale italiana. Dal Giubileo del 1950 a quello del 2025, ricostruisco in queste pagine una storia di grazia, migrazioni e umanità in cammino.