Un cognome francese pronunciato con accento statunitense, ma che si potrebbe declinare allo stesso modo in diversi dialetti dell’Italia Settentrionale. Che sia il prévôt del francese moderno o il preost dell’inglese in uso tra la fine dell’XI secolo e il XV, che riecheggia nel prevòst milanese e piemontese e nel preòst di altre parlate lombarde. Simile è il significato – in italiano, prevosto è un presbitero in possesso di un ruolo preminente in una chiesa o in un territorio, ma in origine indicava anche un amministratore reale, in campo giuridico e militare – e medesime sono le radici, nel latino præpositus, participio passato di præponere, “mettere a capo”, ma pure dal latino tardo presbyter, da presbyteros, comparativo di presbys, ossia “anziano” (da qui, anche l’italiano prete), che in greco antico suonano πρεσβύτερος (presbúteros) e πρέσβυς (présbus), con uguale riferimento alla maturità.
mondo
Meglio 100 giorni da Leone
Uno è un grande «pacificatore» che «in sei mesi ha fermato sei guerre», un «eroe di guerra» che ha conseguito successi militari «spettacolari» e che in campo economico sta facendo «grandi cose». L’altro è Leone XIV.
Haiti: nella continua minaccia, il Perpetuo Soccorso
Inaugurata un’effige della Patrona di Haiti nei Giardini Vaticani. Mentre gli sforzi delle potenze mondiali si concentrano sulla spartizione del globo in aree di influenza, tracciate secondo i rispettivi interessi, nella diffusa indifferenza la drammatica situazione ad Haiti non trova ancora soluzione. Pochi, ma luminosi, segnali di speranza da Santa Sede e comunità internazionale.
Congo, ovvero come non parlare di 10 milioni di morti
Quella in Congo è una guerra dimenticata? Diciamo piuttosto una guerra ignorata, perché il silenzio è una scelta. Fra interessi internazionali e il coraggio della testimonianza.
Come un campo di bocce
Come nel gioco delle bocce, ciò che conta sono il pallino e il campo. E il loro continuo mutamento.