Germania: sì alle spose bambine per i rifugiati (per ora)

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Cadono le roccaforti dell’Isis in Iraq, ma alcune delle pratiche più odiose ammesse dalla sharia, come quella delle spose bambine date in moglie ad uomini adulti, sembrano più dure a morire. E sbarcano anche in Europa, nella progressista Germania.

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La sentenza risale al maggio scorso, ma nel Parlamento tedesco se ne tornerà a parlare fra qualche giorno. Proprio quando alcune delle roccaforti dell’Isis in Iraq sembrano sul punto di cedere alla coalizione a guida – e interessi – Usa e dalle aree di Mossul sottratte all’Isis arrivano le prime testimonianze della cruda realtà di alcune delle pratiche più dure della sharia, proprio la legge islamica messa in opera con sistematica crudeltà dai miliziani di Daesh sembra guadagnare terreno in Europa.

Accade nella progressista Germania, patria dei manuali di educazione sessuale politically correct per migranti, dove nel maggio scorso la corte d’appello (OLG) di Bamberga ha convalidato il matrimonio fra una ragazzina siriana di 14 anni e il cugino di 21. Se non fosse per la minore età della giovane, al confronto con altre situazioni la differenza di età in questo caso potrebbe sembrare quasi innocua. Di fatto, però, la decisione della corte d’appello apre la strada alla legalizzazione delle nozze contratte fra minorenni e adulti di ogni età, conformemente alla legge islamica della sharia, che non prevede un’età minima per i nubendi.

La sentenza affronta una questione spinosa, che si è resa sempre più diffusa con l’arrivo in Germania di un numero crescente di giovani rifugiate in fuga dalla guerra, molte delle quali minorenni e già sposate, al seguito di un marito spesso molto più vecchio di loro. La corte d’appello di Bamberga ha ritenuto in questo caso il matrimonio valido per l’assenza di prove di costrizione e in quanto già consumato, annullando un precedente provvedimento della Jugendamt, l’agenzia federale tedesca per l’infanzia, e di un tribunale minorile, che avevano separato la giovane sposa dal marito, trasferendola in un contesto protetto.

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In particolare, nella sua accettazione dell’unione, la corte ha tenuto conto di come i coniugi siano fuggiti dalla Siria in Germania, affrontando insieme i pericoli del viaggio lungo la rotta balcanica. Il riconoscimento del matrimonio siriano si è inoltre reso opportuno – si legge nella sentenza – per l’integrazione dei due coniugi in Germania, dato che le disposizioni protettive prese nei confronti della ragazza avrebbero finito con il separarla non solo dal marito, ma dal contesto sociale tedesco. I due giovani dovranno comunque seguire corsi di lingua tedesca e completare la propria scolarizzazione e la formazione professionale, premesse indispensabili per un positivo adattamento in Germania.

Nel mondo islamico non sono rari i casi di bambine che prima di raggiungere la pubertà vengono date in sposa a uomini anziani. Una pratica trasversale, che coinvolge tanto alcuni Paesi del sudest asiatico, come il Bangladesh, quanto dell’Africa (Niger, Mali, Chad), passando per alcuni dei maggiori protagonisti della scena geopolitica internazionale, come Arabia Saudita e Turchia. In seguito alle pressioni di alcune organizzazioni internazionali alcuni Paesi arabi stanno finalmente mettendo mano a provvedimenti legislativi volti a regolare il matrimonio con ragazze minorenni, fissando almeno un’età minima.

In Occidente la questione sembra invece giocarsi sul filo della differenza culturale, nella convinzione che una ragazza di 14 anni cresciuta in un contesto sociale diverso da quello europeo possa maturare più precocemente ed essere quindi in grado in giovanissima età di compiere con piena consapevolezza scelte rilevanti come quella di sposarsi. Come a dire che sarebbe il più “protettivo” contesto occidentale a far tardare i giovani europei dall’assumersi responsabilità definitive. Una china forse realista, ma certamente pericolosa, dalla quale è facile scivolare verso un relativismo morale e legislativo le cui implicazioni – tutt’altro che limitate ai soli musulmani – già si intravedono come gravissime.

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L’esatto numero dei matrimoni che in Germania coinvolgono spose bambine è ignoto, ma alcune statistiche lo indicano in 1475 casi alla fine del 2015, 360 dei quali coinvolgerebbero bambine con meno di 14 anni. Recentemente il ministro della giustizia del Baden-Württemberg, Guido Wolf, si è dichiarato contrario a questo tipo di unioni, ritenendo che «è difficile immaginare che qualcuno con meno di 16 anni possa decidere autonomamente per il matrimonio». Nelle prossime settimane dovrebbe approdare al Bundestag una proposta di legge che mira ad imporre alla Jugendamt la segnalazione dei casi di matrimoni contratti all’estero che coinvolgono minori perché le unioni possano essere annullate in tribunale. Un provvedimento che potrebbe cambiare le cose, almeno sulla carta, ma la cui effettiva applicabilità nello scenario migratorio tedesco è ancora tutta da vagliare.

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