È bene dirlo subito: la guerra nucleare non è più vicina oggi di quanto non lo fosse ieri, nonostante il celodurismo trumpiano che si nutre di bombe madri e calcoli di gradimento post-elettorale. Dopo anni di simili celebrazioni, non fa notizia neppure l’ennesimo lancio missilistico in onore di nonno Kim Il-sung, che quest’anno pare si sia trasformato in uno spettacolo pirotecnico più sciocco del solito già poco oltre la rampa di lancio. Un’eredità, quella del “Presidente eterno”, che di perpetuo ha lasciato soltanto sgraziate marce a passo d’oca e assurdi battimani. Si sarebbe tentati di ridurre la vicenda ad una sfida fra scapigliature della politica internazionale, se non fosse per i miliardi di dollari che potrebbero essere destinati a ben più utili scopi da ambo le parti e per le migliaia di vite umane che sarebbero cancellate in un premere di bottoni. Cattolici compresi, che in Asia sembrano vivere il triste destino di trovarsi sempre all’ombra di una guerra nucleare.
Simone M. Varisco
In ginocchio dal Presidente francese
Era il 14 gennaio 1953 e Angelo Roncalli, appena nominato cardinale, venne ritratto inginocchiato di fronte al Presidente francese in una fotografia che fece storia. Memorie dimenticate di un’usanza oggi scomparsa.
Attacco al Monastero del Sinai. Quando l’ignoranza supera la storia
Nell’imminenza del viaggio apostolico di Francesco in Egitto era presumibile che l’Isis alzasse il tiro contro i cristiani. Nel mirino questa volta il Monastero di Santa Caterina sul Sinai, passato indenne fra secoli di storia, anche islamica. Dove non osarono i conquistatori, osa l’ignoranza.
Buona Pasqua in famiglia
Lo stile di Gesù è inconfondibile.
– Benedetto XVI, Omelia a Brindisi, 2008.
Auguri a Benedetto XVI e buona Pasqua in famiglia!
Nell’immagine: Il giovane Joseph Ratzinger con la madre Maria e il padre Joseph, il fratello Georg e la sorella Maria.
Pasqua di luce. Quelle croci sui grattacieli di New York
Tre enormi croci, composte dalla finestre illuminate dei principali grattacieli del distretto finanziario di New York. È lo scenario, a mezza strada fra devozione e spettacolo, offerto in occasione della Pasqua del 1956. Alcuni, a ragione, si chiedono se oggi sarebbe ancora possibile.