Alle cerimonie di insediamento dei nuovi Presidenti Usa si prega. Pregano i cristiani, e non solo. Così sarà anche con Joe Biden, il prossimo 20 gennaio, con il ritorno del Cattolicesimo (e dei Gesuiti) sulla scena, come già con Donald Trump. Con risultati tutti da verificare.
Joe Biden
Da Biden a Lukashenko. Il “vizio” italiano è fermo al Re di Francia
Soltanto le elezioni negli Stati Uniti, con il relativo seguito di opposte tifoserie, hanno ottenuto ciò che in questi mesi era sembrato impossibile: scalzare dalle aperture di quotidiani e telegiornali nazionali la pandemia di Covid-19. Non un vaccino, quanto piuttosto un temporaneo palliativo, dotato però della forza di un vizio storico dell’Italia: l’esterofilia.
Joe Biden cita Giovanni Paolo II, ma il Papa gli nega il voto
Giovanni Paolo II: santo, predecessore di Benedetto XVI e di Francesco, amatissimo dai cattolici, idolo dei sovranisti, fonte di slogan per i politici. Anche negli Usa: dove Joe Biden segna un clamoroso autogol. E non è il solo.
La Chiesa in politica: spendersi o lasciarsi spendere?
La sensazione, è che, indipendentemente da una vittoria repubblicana o democratica negli Stati Uniti, la Chiesa cattolica ne uscirà ferita. Ribadire identità e ragioni dei propri rapporti con la politica potrebbe metterla al riparo da un virus asfissiante, contro il quale vaccinarsi al più presto.
Tutte le preghiere alle convention. Fra Democratici e Repubblicani i cattolici (non) godono
In anticipo sul menu, ad oltre due mesi dalle elezioni negli Stati Uniti, la campagna elettorale sembra già arrivata alla frutta. Con Joe Biden e Donald Trump che si fanno la guerra a colpi di cattolici.