Altro che Luce: ricordate Giuby e Leo? È affascinante come la storia dei giocattoli racconti molto dello scorrere del tempo e del cambio di epoca.
Sta ancora facendo discutere – con buon ritorno di pubblicità – la scelta di realizzare una mascotte ufficiale per il Giubileo 2025, la pellegrina-manga Luce. Ne ho parlato qui. Lettori attenti, e dall’invidiabile memoria, mi hanno segnalato che esiste almeno un precedente che ha qualcosa da raccontare.
Le mascotte del Giubileo 2000
In occasione del Grande Giubileo del 2000 vennero commercializzate da Giochi Preziosi «le mascotte del Giubileo», con licenza della Puppets e merchandising III Millennio: Giuby e Leo. Bionda e inappuntabile la prima, cappellino di traverso e salopette rossa per il più anticonformista maschietto.
D’altronde, anche senza ascoltare le voci preregistrate dei due bambolotti, le descrizioni erano piuttosto chiare in quanto a ruoli. «Io sono Leo, sono un angioletto ma non ho ancora le ali perché ogni tanto faccio il biricchino. Se anche tu sarai bravo potrò anch’io avere le ali! Io sono Giuby, anch’io sono un angioletto, sono carina, buona… anzi dolcissima. E ho le ali! Se mi dai la buona notte con un bacetto, diventerò il tuo angelo custode!». C’è da scommettere che dichiarazioni del genere, nel clima ecclesiale che dice oggi di un caldo fuori stagione, farebbero levare più di qualche mugugno.
Santità e tivvù
Si trattava, invece, di due personaggi usciti «dall’estro e dalla creatività di Maria Perego e Cino Tortorella», si leggeva sulla confezione, per giunta «riproduzione esatta e fedele dei nuovi pupazzi televisivi». Per inciso, infatti, a Maria Perego, autrice televisiva e artista dell’animazione, si deve la creazione nel 1959, insieme a Guido Stagnaro e Federico Caldura, del personaggio di Topo Gigio, che sarebbe divenuto un vero e proprio compagno televisivo di Cino Tortorella allo Zecchino d’Oro.
Esplicito, allora più di oggi, l’intento commerciale dell’operazione, ma anche quello edificante rivolto in special modo ai più piccoli. «Siamo due angioletti, però solo Giuby ha le ali ed ha la qualifica di “Angioletto a tutti gli effetti” con il compito di proteggere Voi bambini. Leo invece, poiché ogni tanto fa qualche marachella, non si è ancora guadagnato le ali. Per questo ha pensato di chiedere il Vostro aiuto. Come? Se vi comporterete bene con la mamma ed il papà, aiutandoli in casa, senza fare capricci quando vi diranno cosa dovrete fare, e se inventerete giochi in cui Leo possa fare delle buone azioni con Giuby allora potrà ottenere le ali».
Tant’è, per dovere di cronaca. Insieme alla constatazione che, 25 anni dopo, anche noi come Leo siamo ancora in attesa delle ali. E di un po’ di santità.
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Bravo!
Come sempre…
Grazie! “Sbloccato un ricordo”?