Un altro lungo viaggio si avvia a conclusione, o meglio verso un nuovo inizio. Si tratta del mio ultimo lavoro di ricerca, che verrà presentato a Roma il prossimo 11 maggio. E non poteva che essere un viaggio, se l’occasione che si celebra sono i 30 anni della Fondazione Migrantes, organismo pastorale della Conferenza episcopale italiana, e gli oltre 50 dell’Ufficio centrale per l’emigrazione italiana (UCEI) che l’ha preceduta.
Anche il titolo dell’opera esprime il senso di un viaggio: Impronte e scie. 50 anni di Migrantes e migranti. L’itinerario degli immigrati e dei profughi che giungono alle nostre frontiere, ma anche quello dei sempre più numerosi emigranti italiani all’estero, dei rom e dei sinti, nonché dei circensi, dei fieranti e della gente dello spettacolo viaggiante.
“Impronte e scie” – particolarmente ricco – si compone di cinque volumi, autonomi, ma pensati come un insieme. L’articolazione ricalca la scansione dei settori pastorali per tradizione di competenza della Fondazione Migrantes, mentre precede i libri un testo più spiccatamente istituzionale.
Grande storia, ma anche storie di vita, episodi che talvolta hanno il sapore della curiosità, ma che contribuiscono a gettare uno sguardo nuovo sugli ultimi 50 anni della pastorale della mobilità della Chiesa in Italia.
Un cammino che per la prima volta si estende dai documenti d’archivio ai tweet di papa Francesco e che attinge alla memoria storica e al magistero pontificio e della Chiesa in Italia. Ciò allo scopo di evidenziare quel carattere di coralità che per tradizione appartiene non soltanto all’operato dell’UCEI prima e della Fondazione Migrantes poi, ma anche all’approccio dell’intera Chiesa alle diverse forme della mobilità umana.
Vi aspetto con “Impronte e scie” venerdì 11 maggio alle ore 10.30 a Roma, nella sede della Fondazione Migrantes (via Aurelia 796). All’evento interverranno mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana; mons. Guerino Di Tora, vescovo ausiliare di Roma e presidente della CEMi e della Fondazione Migrantes; mons. Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio e già direttore generale Migrantes; mons. Silvano Ridolfi, ultimo direttore dell’UCEI e memoria viva della pastorale migratoria in Italia. Modera e conclude i lavori don Giovanni De Robertis, direttore generale della Fondazione Migrantes.
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