Cita Benedetto XVI e papa Francesco, insieme all’immancabile Alighieri. Un discorso, come nello stile di Benigni, che sembra buttato lì un po’ grullo, ma che tradisce invece la consueta sottigliezza del comico di razza. Pronunciato poco fa in occasione della presentazione del libro-intervista del vaticanista Andrea Tornielli, quello di Roberto Benigni è stato un discorso appassionato – l’omelia mancata di un mancato sacerdote con una «vocazione sin da piccino», nel bene e nel male diventata vocazione di comico – che è il riassunto di un pontificato e l’apertura dialogica di una Commedia («Miserere di me», Inf. I, 65), che squarcia il velo del silenzio dei primi versi. Un discorso che contribuisce – si vedrà quanto e i conti si faranno poi – a chiarezza e distensione.