Condividere significa “starci dentro”, tanto da sentire sotto le dita la carne di Cristo nei fratelli, tanto che il gregge finisce con il passarti il suo odore. Significa venire presi dalla fine del mondo e lasciarsi prendere fino agli ultimi giorni, quando ciò che resta è poco più di un poncho.
giovani
Educatori, padri ed elefanti
Che avvenimenti di efferata crudeltà suscitino impressione, anche mediatica, è il segno inequivocabile di quanto di buono si agita, nonostante un assuefante intorpidimento, nel cuore dell’uomo. Che poi, sull’onda dell’attenzione comunicativa, sobrietà e riflessione vengano sopravanzate dal rumore di contrasti e strumentalizzazioni è forse inevitabile.
Santi mostri
Tempo di Halloween. Ma anche di un bilancio che conduce lontano da mascherate e culto dell’orrido.
La massa e i cani
“Cani” e “massa”. Sono due parole che emergono da chat agghiaccianti a definire i confini dell’ennesima terribile storia quotidiana, che ridesta dal torpore estivo e chiarisce nella maniera più dura che sono ben più che l’economia e l’ambiente ciò che una risacca implacabile ci sta portando via. Tutt’altro che un singolo episodio, accaduto nella periferia geografica della periferia dell’Europa, assurge a simbolo, segnale e denuncia del nostro tempo.
Giovani e poveri. Le questioni ancora sul tavolo dopo Lisbona
Mentre i riflettori si spengono sulla Giornata mondiale della gioventù di Lisbona e già si accendono sull’appuntamento di Seoul 2027, alcune questioni rimangono da affrontare. Su tutte, proprio la condizione delle nuove generazioni, ostaggio di tante povertà.