Il “volo” dell’arcivescovo fra le volte del Duomo di Milano, un misto di fede e spettacolarità scenica: è il Rito della Nivola, che si rinnoverà anche quest’anno in Cattedrale.
Fu per primo san Carlo Borromeo, dopo oltre un secolo di oblio, a far calare e poi a portare in processione il Sacro Chiodo, la più importante reliquia del Duomo di Milano, custodita a 40 metri d’altezza nella volta dell’abside sopra l’altare maggiore. Era il 1576 e Milano era funestata dalla peste, la stessa narrata da Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi. È però al card. Giovanni Battista Montini, dal 1954 arcivescovo di Milano e futuro papa Paolo VI, che si deve l’usanza che sia lo stesso arcivescovo a salire sulla Nivola per recuperare il Sacro Chiodo.
«Potremmo dire che, fino a quando i meccanismi per sollevare la Nivola furono a trazione umana con argani, verricelli e corde, vi salivano i canonici; quando vennero meccanizzati e le sicurezze aumentarono, si cimentarono gli arcivescovi», racconta mons. Marco Navoni, dottore della Biblioteca Ambrosiana e canonico del Duomo e di Sant’Ambrogio. Almeno fino al 1982, quando a prelevare il Sacro Chiodo fu il capocantiere dell’opera di restauro statico della cattedrale. Un recupero fortunoso, svoltosi per motivi di sicurezza nel pieno dei lavori che si erano resi necessari nel Duomo dopo che nel 1969 il tiburio era stato sul punto di collassare.
Originariamente esposto alla devozione dei fedeli il 3 maggio, in occasione della festa dell’Invenzione della Santa Croce, in seguito alla riforma liturgica del Concilio Vaticano II – che soppresse questa festa – il rito venne posticipato al sabato che precede il 14 settembre, festa dell’Esaltazione della Santa Croce. Da allora ogni anno per le celebrazioni del triduo il Santo Chiodo, riportato a terra, viene esposto alla venerazione dei fedeli per 40 ore, per essere poi riportato nella sua sede, segnalata ai visitatori da una luce rossa sempre visibile sopra l’altare maggiore.
A dare nome – e spettacolarità scenica – al rito è la Nivola, una sorta di ascensore a forma di nuvola costruito nel Cinque-Seicento in legno, metallo e tela, decorato con angeli e cherubini dal pittore Paolo Camillo Landriani nel 1612. Issata fino agli anni ’60 dalle braccia di sedici uomini e oggi mossa da un argano elettrico, è la Nivola che da 60 anni porta gli arcivescovi di Milano fino ai quaranta metri del Sacro Chiodo, in “volo” fra le volte della Cattedrale. Un rito di devozione e grande impatto visivo ed emotivo, fra i pochissimi della Chiesa cattolica a conservare queste caratteristiche a distanza di quasi cinque secoli, che è ancora oggi in grado di incantare fedeli e visitatori.
«Il vero momento di rilancio del culto al Santo Chiodo lo dobbiamo al cardinale Carlo Maria Martini», spiega mons. Navoni. «Nel 1984 cadeva il quarto centenario della morte di san Carlo e l’arcivescovo Martini volle marcare tale ricorrenza rinnovando la devozione al Santo Chiodo a livello diocesano e cittadino. Da Trezzo fu portata in Duomo la croce originale di san Carlo e il Santo Chiodo pellegrinò per tutta la Diocesi, ritornando così all’attenzione dei fedeli ambrosiani, molti dei quali – proprio come prima di san Carlo – forse ne ignoravano l’esistenza».
Con il card. Angelo Scola la ricorrenza ha assunto anche la forma dell’incontro, con la peregrinazione del Sacro Chiodo in alcuni luoghi-simbolo di Milano, della fede cristiana della sua Chiesa e dei problemi che ne travagliano la società. Dal Policlinico alla Clinica Mangiagalli, luoghi della sofferenza e delle nuove sfide cui è chiamata la sanità pubblica – non ultima l’aborto; dal grattacielo dell’Unicredit, simbolo della finanza, alla parrocchia di San Giuseppe dei Morenti, nella periferia nordorientale di Milano, per incontrare i migranti e confrontarsi con i loro problemi; fino alla Triennale, simbolo del mondo della cultura.
Quest’anno l’appuntamento è da sabato 10 settembre – con i Vespri e il rito della Nivola presieduti dal card. Angelo Scola, alle ore 15.00 in Duomo – a lunedì 12. A completare il fascino artistico delle celebrazioni, sarà esposto allo sguardo dei visitatori il grande – anche per dimensioni – ciclo di tele sul Sacro Chiodo realizzate da diversi artisti nel corso del XVIII secolo. Il calendario completo del Triduo del Santo Chiodo 2016 è consultabile sul sito del Duomo di Milano.
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Il Sismografo