Una chiesa semplice nella sua modernità. Una porta di bronzo, sormontata dal motto “Accanto alla vita. Sempre”, si apre nella facciata semicircolare scandita dalle colonne del portico. Il modello è il piccolo altare da campo di don Gnocchi, conservato nell’adiacente museo insieme agli scarponi di quello che fu il cappellano militare più amato dagli alpini. L’evento è straordinario, il primo della storia in questo santuario, ma la folla è quella di sempre: è il popolo della “baracca” – come don Gnocchi definiva l’opera che oggi porta il suo nome – fatto di alpini, malati, anziani e tante famiglie.