La strega di Víctor Manuel Fernández

Leggi in 5 minuti

«D’altra parte, ci sono anche gruppi contrari a Francesco che sono arrabbiati e che usano mezzi poco etici per danneggiarmi». È così che mons. Víctor Manuel Fernández, in un messaggio affidato poche ore fa a Facebook, reagisce all’ampio dibattito originato dalla sua nomina a nuovo prefetto del vecchio Sant’Uffizio, oltre che a presidente della Pontificia Commissione biblica e della Commissione teologica internazionale.


Quel bacio, una ferita ancora più aperta

Dopo i ringraziamenti a quanti in queste ore gli hanno dimostrato vicinanza, mons. “Tucho” Fernández entra nel vivo della questione che ha catalizzato gran parte della discussione, soprattutto in Rete. «Ad esempio, sono anni che si riferiscono a un mio libro che non esiste più, che parlava del bacio». Il riferimento è a Guariscimi con la tua bocca. L’arte di baciare, pubblicato nel 1995 dalla casa editrice Lumen di Buenos Aires. Se ne è parlato anche su queste pagine. «Mi ispirò una frase dell’epoca dei Padri della Chiesa che diceva che l’incarnazione era come un bacio di Dio all’umanità», prosegue mons. Fernández, chiarendo subito dopo gli scopi che si era prefissato con quella pubblicazione.

«All’epoca ero molto giovane, ero un parroco e cercavo di raggiungere i giovani. Poi mi è venuto in mente di scrivere una catechesi per adolescenti a partire da cosa significa il bacio. Questa catechesi l’ho scritta con la partecipazione di un gruppo di giovani che mi ha portato idee, frasi, poesie, ecc.». Una precisazione che, oggi, sembra richiamare le cautele che già 28 anni fa erano contenute nell’Introduzione del volume: «Ci ​​tengo a precisare che questo libro non è scritto tanto sulla base della mia esperienza personale, quanto sulla vita delle persone che si baciano».

Leggi anche:  Quel che l’arte può dire. Mons. Verdon: «La Chiesa ha fatto poco per preparare artisti secondo il proprio cuore»

Proprio l’Introduzione è la parte del libro di Víctor Manuel Fernández che più ha avuto circolazione in Rete, in pochi casi accompagnata da passaggi tratti dall’interno del testo, soprattutto poesie dello stesso Fernández. «Quello che fanno questi gruppi estremisti è dire: “Guardate la bassa qualità che ha questo teologo, guardate che stupidaggini ha scritto, guardate che basso livello ha”. Sono anni che mi umiliano con citazioni di questo libro. Ma una catechesi per adolescenti non è un libro di teologia, c’è una grande differenza di genere letterario».

La strega e la “puta”

Un punto di queste critiche, in particolare, sembra infastidire “Tucho” Fernández. «Peggio ancora, visto che questi attacchi provengono da cattolici degli Stati Uniti, e non conoscono lo spagnolo, traducono male una delle poesie del libro. Traducono la parola “bruja” (strega, ndr) con “puttana” (puta, nel messaggio di mons. Fernández, ndr). Ma il libro dice “strega”. Non avete il diritto di cambiate le mie parole», scrive su Facebook Víctor Manuel Fernández. Così è, in effetti, se si attinge dalla Rete.

«Cómo fue Dios / tan despiadado / para darte esa boca… / No hay quien resista, / bruja / escondéla». Questi i versi incriminati della poesia di mons. Fernández nella versione originale in spagnolo, a p. del libro del 1995. Da queste pagine, nel proporre ampi stralci del volume, si sottolineavano – non a caso – proprio quei versi, dandone l’interpretazione corretta, libro originale (quasi introvabile) di mons. Fernández alla mano. Scelta, da un lato, compiuta in obbedienza a quello che oggi, con innecessario linguaggio inglese, è detto fact checking, dall’altro della consapevolezza dei rischi di quella proliferazione in Rete di citazioni che si ripetono uguali a sé stesse, come già si diceva.

Leggi anche:  Una minaccia per la vita. Quel “male minore” che è il male maggiore della politica

Cattolici “estremisti”, alleanze e Stati Uniti

Un fenomeno che accomuna molta della circolazione delle notizie via internet e social e che nulla ha a che vedere con l’opinione sugli scritti, sull’operato e sulla persona di Víctor Manuel Fernández. Sempre da queste pagine, proprio in riferimento al libro di Fernández, se ne sottolineavano alcuni passaggi di riflessione, insieme ad altri al limite del kitsch. Con piena fiducia nella capacità di lettori e lettrici di farsi un’idea. Anche questa è espressione di quella libertà ed autonomia che si rivendicava solo pochi giorni fa.

«Continueranno a dire molte cose e si alleeranno con chiunque per attaccare Francesco per avermi nominato», prosegue mons. Fernández nel suo messaggio, rievocando – una volta di più – il legame apparentemente diretto fra le critiche rivolte a lui e la volontà di colpire il Pontefice. Impossibile escluderlo, ma si tratta di un presunto copione che già altri protagonisti, in passato, hanno preteso fosse messo in scena.

Por otra parte, fuiste párroco de “Santa Teresita”

«Sono orgoglioso di essere stato quel giovane parroco che si occupava di raggiungere tutti usando i linguaggi più diversi. Ecco perché quando il Papa parla del mio curriculum dice che sono stato preside della Facoltà di Teologia, ma allo stesso tempo dice che sono stato parroco di Santa Teresita (a Río Cuarto, Córdoba, ndr). Poiché per lui è importante che un teologo “si sporchi le mani” e cerchi di usare un linguaggio semplice che arrivi a tutti». Il riferimento è alla lettera che accompagna la nomina di mons. Fernández, nella quale papa Francesco ripercorre non solo la carriera del prelato, ma fornisce anche una propria interpretazione dell’incarico di mons. Fernández alla Dottrina della fede. L’indiretto successore, non dimentichiamolo, di Joseph Ratzinger.

Restiamo in contatto

Iscriviti alla newsletter per aggiornamenti sui nuovi contenuti

© La riproduzione integrale degli articoli richiede il consenso scritto dell'autore.

Sostieni Caffestoria.it


Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Skip to content