Domenica 14 giugno 2020. II Domenica dopo Pentecoste, Anno A. Commento al Vangelo di rito ambrosiano, di don Paolo Alliata.
✠ In quel tempo. Il Signore Gesù si mise a parlare e insegnava alle folle dicendo: «Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste». (Mt 5,2.43-48).
“Sapevo che se mi fossi lasciato andare a odiarti, nell’arido deserto dell’esistenza che ero costretto a traversare e che sto traversando tuttora, ogni roccia sarebbe rimasta priva d’ombra, ogni palma sarebbe seccata, ogni pozzo si sarebbe avvelenato alla sorgente […]. Dopo la mia terribile condanna, quando ebbi indossato la divisa da carcerato e le mura della prigione mi si chiusero intorno, rimasi affranto tra le rovine della mia vita mirabile, schiacciato dall’angoscia, confuso di terrore, stordito di dolore. Ma non volli odiarti. Ogni giorno mi dicevo: ‘Bisogna che oggi l’Amore rimanga nel mio cuore; come farò altrimenti a vivere fino a stasera?'” (Oscar Wilde, De Profundis).
Condannato al carcere per omosessualità, Oscar Wilde scrive al giovante amante Bosie la lunga lettera con cui ripercorre la loro tumultuosa relazione e tira le fila di quel che ha imparato all’amara scuola della vita. Tra le consapevolezze coltivate e maturate c’è quella relativa all’insidia dell’odio. L’odio – dice – rende desolato il paesaggio interiore di un uomo, ne prosciuga le risorse vitali: quando prende il potere nel mondo interiore di qualcuno, quel che era giardino deperisce in fretta in un deserto disperato. La solitudine forzata della prigionia acuisce nello scrittore una consapevolezza già dolorosamente sorta in lui nelle peripezie della contrastata relazione con Bosie.
L’odio rinchiude in prigione, più delle mura della prigione. Noi siamo al mondo per vivere in spazi interiori ampi, spazi di vastità dilatate. È l’amore la potenza che più dilata i confini di natura. Non possiamo vivere al di fuori del respiro dell’amore. I confini istintivi sono troppo angusti per chi ha cominciato a lasciargli spazio nella vita: la signoria dell’amore vuole estendersi al di là delle dogane del calcolo, della trincea tra quel che è amico e quel che è nemico.
“Amate i vostri nemici”, dice Gesù: amate amici e nemici, non mettete confini troppo in fretta. Vi auguro di trovarvi sovrabbondanti, perché è il segno di un cuore vitale, ricco come un cielo piovoso, generoso come il terreno in germoglio. Lasciate spazio all’Amore, che è il dinamismo del Padre mio all’opera, e vi troverete ampi e vasti nel profondo. Comincerete a somigliargli, come i figli al padre naturale. La sua insofferenza per le ristrettezze del calcolo e la prigionia dell’odio e del rancore sarà la vostra spinta e superare ciò che vi trattiene.
Perché, scriveva ancora Wilde, “l’amore si nutre di immaginazione, per mezzo della quale diventiamo più saggi di quanto sappiamo, migliori di quel che sentiamo, più nobili di ciò che siamo”. È la potenza trasfigurante dello Spirito, che è l’Amore fatto persona.
Nella grande avventura dello Spirito, che sorge a dilatare i nostri spazi interiori, il Signore ci accompagni.
Don Paolo Alliata
Don Paolo Alliata. Nato a Milano nel 1971, dopo la laurea in Lettere classiche all’Università degli Studi di Milano, viene ordinato sacerdote nel 2000 dal card. Carlo Maria Martini. Attualmente è vicario della comunità pastorale Paolo VI per la parrocchia di Santa Maria Incoronata a Milano. Autore di testi teatrali sull’Antico e sul Nuovo Testamento, è responsabile dell’Ufficio per l’Apostolato Biblico della Diocesi di Milano. Fra le sue pubblicazioni, Dove Dio respira di nascosto. Tra le pagine dei grandi classici (Milano, Ponte alle Grazie, 2018) e C’era come un fuoco ardente. La forza dei sentimenti tra Vangelo e letteratura (Milano, Ponte alle Grazie, 2019). Da due anni le sue omelie sono raccolte su un canale YouTube.
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