Voler mettere il Leone in gabbia

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La saggezza popolare applicata a papa Leone XIV. Poche parole e tre foto.

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Nel tempo della ridondanza, c’era da aspettarselo: delle parole di papa Leone XIV si sono già fatte analisi (spesso le medesime, favoriti dalla rete). Dalla vivisezione del detto e del non detto si sono tratti gli esiti propri di ogni tempo verbale: del passato remoto e del participio, del presente, del futuro prossimo. E, naturalmente, dell’imperfetto. C’è persino chi, in rete, propone un “indice” del grado di conservatorismo o progressismo di Prevost (e non solo), vero cruccio di ambienti di dichiarato orientamento opposto, ma di atteggiamento simile.

A questo proposito, per conservare il proprio benessere, e magari migliorarlo, è utile quanto chiarito dal mai inattuale Joseph Ratzinger nel 1966: «Il Concilio […] segna il passaggio da un atteggiamento di conservazione a un atteggiamento missionario, e il concetto conciliare contrario a “conservatore” non è “progressista”, ma “missionario”». Coincidenza vuole che Leone XIV sia il primo pontefice ad essere stato personalmente in missione.

Vale il consiglio di sempre, e varrà ancora su queste pagine: andare alla fonte – discorsi e documenti del papa – prima di qualsivoglia successiva lettura e commento. Vi si troverà, mediamente, un’acqua più pura.

In quanto a “destra” o “sinistra”, una suggestione da cui trarre insegnamento è offerta in questi giorni dalle immagini, più che dalle parole. Per l’esattezza, tre fra le più ricorrenti al momento in rete: il primo saluto di Leone XIV dalla loggia delle benedizioni e il già Robert Francis Prevost intento a cucinare e a cavallo, in Perù.

Le immagini raccontano storie. O, almeno, un punto di vista sulla storia. Trasmettono messaggi potenti. Ben si sa da queste parti, dopo quasi dieci anni della rubrica #ChiesaVintage. Le tre fotografie di Leone XIV non sono un’eccezione. Anzi, narrano la storia da una prospettiva curiosa, perché ricordano tre pontefici a tratti anche molto diversi fra loro, eppure simili: Benedetto XVI, Francesco e Giuseppe Sarto, il futuro Pio X. Giudicate da voi.

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Che Leone XIV sia un po’ tutti e tre e, soprattutto, nessuno di loro? Sarebbe una vera iattura per chi già ha la pretesa di aver compreso tutto di un uomo e di un pontificato. E vorrebbe mettere il Leone in gabbia.

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