Medjugorje, le folgori e il Sant’Uffizio

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Disse poi ai discepoli: “Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo lĆ ”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. PerchĆ© come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, cosƬ sarĆ  il Figlio dell’uomo nel suo giorno.

CosƬ recita un passo del Vangelo della liturgia del 14 novembre (Lc 17,22-24). Un passo ripreso dal pontefice nella sua omelia durante la Messa giornaliera a Santa Marta, prima della partenza per il Quirinale. Un’occasione, quella della quotidiana celebrazione eucaristica del papa, di indubbio interesse, nella quale sovente Francesco si esprime a braccio, con la libertĆ  che ĆØ propria del suo stile personale e pastorale e che continua a contraddistinguerlo anche nel suo servizio petrino.

Rifacendosi alle parole del Vangelo, ha spiegato papa Francesco: Ā«La curiositĆ  ci spinge a voler sentire che il Signore ĆØ qua oppure ĆØ lĆ ; o ci fa dire: “Ma io conosco un veggente, una veggente, che riceve lettere della Madonna, messaggi dalla MadonnaĀ». Ā«Ma, guardi – ha proseguito il papa – la Madonna ĆØ Madre! E ci ama a tutti noi. Ma non ĆØ un capoufficio della Posta, per inviare messaggi tutti i giorniĀ». Ā«Queste novitĆ  – ha affermato – allontanano dal Vangelo, allontanano dallo Spirito Santo, allontanano dalla pace e dalla sapienza, dalla gloria di Dio, dalla bellezza di DioĀ», perchĆ© Ā«Gesù dice che il Regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione: viene nella saggezzaĀ».

Parole che possono destare sorpresa e che in pochi sembrano aver notato, soprattutto pronunciate da un pontefice che ha fatto della devozione mariana – ma non del semplicismo – uno dei tratti caratterizzanti del suo pontificato. Parole che però possono forse meglio comprendersi alla luce di alcuni pronunciamenti che le hanno precedute nei giorni scorsi, per bocca, anzi per mano, del prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, l’arcivescovo Gerhard Ludwig Müller, prelato vicino a papa Francesco e giĆ  autore di precedenti chiarimenti che ne mostravano la sintonia con il Santo Padre su alcune questioni dottrinali di capitale importanza, come divorzio ed Eucaristia.

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Affidate ad una lettera inviata alla Conferenza episcopale americana il 21 ottobre 2013 per mezzo del nunzio apostolico degli Stati Uniti, Marco Maria Viganò, e successive ad un’altra missiva del 27 febbraio dello stesso anno e di medesimo argomento, le direttive del vertice dell’antico Sant’Uffizio hanno cominciato a circolare soltanto la scorsa settimana.

Nel testo si legge che, mentre il processo di accertamento sul fenomeno di Medjugorje ĆØ ancora in corso, la Chiesa sospende il giudizio sulle “apparizioni” (le virgolette sono presenti anche nel testo originale della lettera) mariane. Ad aver motivato l’invio della missiva una serie di incontri previsti in alcune parrocchie statunitensi e tenuti da Ivan Dragicevic, Ā«one of the so-called visionaries of MedjogorjeĀ» (Ā«uno dei cosiddetti veggenti di MedjugorjeĀ», si legge nella lettera).

Ciò che più ha creato problemi – come ĆØ facilmente comprensibile – ĆØ però la notizia che Ā«it is anticipated, moreover, that Mr. Dragicevic will be receiving ‘apparitions’ during these scheduled appearancesĀ» («è stato anche anticipato che il Signor Dragicevic avrĆ  le “apparizioni” [sic] durante questi incontriĀ», sempre nel testo della missiva).

Stante questa situazione, viene ribadita dai vertici della Congregazione la linea ufficiale del 1991, secondo la quale Ā«sulla base delle ricerche che sono state condotte, non ĆØ possibile affermare che ci siano state apparizioni o rivelazioni soprannaturaliĀ» (dichiarazione dei Vescovi della ex Repubblica Jugoslava, 10 aprile 1991). Ā«Ne deriva, perciò, che i chierici e i fedeli non possono partecipare ad incontri, conferenze, o celebrazioni pubbliche in cui la credibilitĆ  di queste “apparizioni” [sic] venga data per certa […] con lo scopo, quindi, di evitare scandali e confusioneĀ» nei fedeli americani (e non solo).

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A questo proposito ĆØ utile – in questo come in altri casi – rifarsi al Catechismo della Chiesa Cattolica. Leggiamo nella parte prima, sezione prima, capitolo secondo, articolo terzo, ai punti 66 e 67:

66 Ā«L’economia cristiana, in quanto ĆØ Alleanza nuova e definitiva, non passerĆ  mai e non c’ĆØ da aspettarsi alcuna nuova rivelazione pubblica prima della manifestazione gloriosa del Signore nostro Gesù CristoĀ». Tuttavia, anche se la Rivelazione ĆØ compiuta, non ĆØ però completamente esplicitata; toccherĆ  alla fede cristiana coglierne gradualmente tutta la portata nel corso dei secoli.

67 Lungo i secoli ci sono state delle rivelazioni chiamate Ā«privateĀ», alcune delle quali sono state riconosciute dall’autoritĆ  della Chiesa. Esse non appartengono tuttavia al deposito della fede. Il loro ruolo non ĆØ quello di Ā«migliorareĀ» o di Ā«completareĀ» la Rivelazione definitiva di Cristo, ma di aiutare a viverla più pienamente in una determinata epoca storica. Guidato dal Magistero della Chiesa, il senso dei fedeli sa discernere e accogliere ciò che in queste rivelazioni costituisce un appello autentico di Cristo o dei suoi santi alla Chiesa.

La fede cristiana non può accettare «rivelazioni» che pretendono di superare o correggere la Rivelazione di cui Cristo è il compimento. È il caso di alcune religioni non cristiane ed anche di alcune recenti sette che si fondano su tali «rivelazioni».

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