La Parola, la Chiesa, il mondo. Commento al Vangelo di rito ambrosiano 5 settembre 2021

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Domenica 5 settembre 2021. I Domenica dopo il Martirio di san Giovanni il Precursore. Anno B. Commento al Vangelo di rito ambrosiano, di don Paolo Alliata.


In quel tempo. Nacque una discussione tra i discepoli di Giovanni e un Giudeo riguardo alla purificazione rituale. Andarono da Giovanni e gli dissero: «Rabbì, colui che era con te dall’altra parte del Giordano e al quale hai dato testimonianza, ecco, sta battezzando e tutti accorrono a lui». Giovanni rispose: «Nessuno può prendersi qualcosa se non gli è stata data dal cielo. Voi stessi mi siete testimoni che io ho detto: “Non sono io il Cristo”, ma: “Sono stato mandato avanti a lui”. Lo sposo è colui al quale appartiene la sposa; ma l’amico dello sposo, che è presente e l’ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è piena. Lui deve crescere; io, invece, diminuire». Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito. Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.
(Gv 3, 25-36)

Per essere grande, sii intero: non esagerare
e non escludere niente di te.
Sii tutto in ogni cosa. Metti tanto quanto sei
nel minimo che fai,
come la luna in ogni lago tutta
risplende, perché in alto vive.

(Fernando Pessoa, Ode)

Parlando di Gesù, Giovanni il Battista ricorre, nel quarto Vangelo, ad alcune immagini. L’ha già indicato, poco prima di questa pagina, come “l’agnello di Dio”. Ora lo addita come “lo sposo, al quale appartiene la sposa”, e come uno che “viene dall’alto”, “viene dal cielo”, uno “che Dio ha mandato”. E, per di più, uno che “dà lo Spirito senza misura”, uno che soffia in sovrabbondanza – ragione per cui, nell’iconografia orientale, Gesù ha spesso un collo sproporzionato.

Gesù dà la vita. Accende il dinamismo del suo soffio che è Spirito, e in sovrabbondanza, perché è tutto in quel che dice e in quel che fa. Pienamente raccolto in se stesso, può donare umilmente il tumultuoso Mistero che lo abita raccogliendolo e incanalandolo dalle sorgenti a lui più intime.

Forse si può parlare di lui anche con le parole di Pessoa: per essere grandi occorre essere interi, tutti raccolti nello spazio dei propri gesti, perché siano veramente atti e parole che ci esprimono, in cui profondiamo il meglio del nostro impegno.

Gesù è “tutto in ogni cosa”: quando incontrerà la samaritana al pozzo le offrirà tutto, per quanto è ampio, lo spazio della sua appassionata attenzione. Quando radunerà i suoi per il saluto e il congedo dell’ultima cena condivisa, le sue parole deborderanno da un cuore presentissimo a se stesso e a quel che sta accadendo e saranno ricolme di tutto quel che Gesù è stato.

Anche di Giovanni il Battista si può forse parlare con le parole di Pessoa. Nella sua predicazione ha aperto lo spazio a “colui che deve venire”: in quell’attesa ha riversato tutto l’alito di vita. Ora che lo sposo è giunto, è per lui il tempo di ritirarsi. Siccome è stato “tutto in ogni cosa”, ora che la “voce che grida nel deserto” ha visto sorgere dalla Galilea il Verbo di Dio, non ha altro da aggiungere. “Egli deve crescere, io diminuire”.

Ora che la luna ha riversato la sua cascata di luce sul lago del mondo, può accogliere il tempo del tramonto, perché viene il Sole di giustizia.

Don Paolo Alliata

Don Paolo Alliata. Nato a Milano nel 1971, dopo la laurea in Lettere classiche all’Università degli Studi di Milano, viene ordinato sacerdote nel 2000 dal card. Carlo Maria Martini. Attualmente è vicario della comunità pastorale Paolo VI per la parrocchia di Santa Maria Incoronata a Milano. Autore di testi teatrali sull’Antico e sul Nuovo Testamento, è responsabile dell’Ufficio per l’Apostolato Biblico della Diocesi di Milano. Fra le sue pubblicazioni, Dove Dio respira di nascosto. Tra le pagine dei grandi classici (Milano, Ponte alle Grazie, 2018) e C’era come un fuoco ardente. La forza dei sentimenti tra Vangelo e letteratura (Milano, Ponte alle Grazie, 2019). Da due anni le sue omelie sono raccolte su un canale YouTube.

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