Da oggi è in libreria il mio nuovo libro, Pellegrini di umanità. Storie di giubilei e migranti (Tau editrice), scritto per la Fondazione Migrantes, organismo pastorale della Conferenza episcopale italiana. Dal Giubileo del 1950 a quello del 2025, ricostruisco in queste pagine una storia di grazia, migrazioni e umanità in cammino.
Se infatti la misericordia non è una virtù estemporanea nella Chiesa, non lo è neppure l’attenzione pastorale alle persone a diverso titolo “migranti”: stranieri in Italia, italiani nel mondo, rom e sinti, artisti dello spettacolo popolare, gente del mare. Lo dimostra il legame con il Giubileo, che accosta la condizione del migrante a quella dell’homo viator, cioè il destino di ogni uomo e donna sulla terra.
Come scrive nella prefazione di questo volume S. E. Mons. Rino Fisichella, responsabile dell’organizzazione del Giubileo 2025, il pellegrinaggio «appartiene sostanzialmente alla storia dell’umanità. Dove c’è l’uomo lì c’è anche il suo mettersi in cammino. Il pellegrinaggio, il senso del migrare, indica in primo luogo ciò che l’uomo stesso è».
Nel ricostruire la storia dei Giubilei e dei migranti che vi si sono fatti pellegrini, mi sono concentrato su fonti di archivio finora inedite, per porre in luce il processo di maturazione della sensibilità sociale e pastorale che conduce dal Giubileo del “generale ritorno” indetto da Pio XII nel 1950 al “Giubileo per tutte le culture” del 2000, fino a identificare, nel 2025, i migranti come “missionari di speranza”.
Di cosa fanno memoria migliaia di rom, sinti e marittimi insieme a Paolo VI nel 1975? In che modo rifugiati e artisti dello spettacolo viaggiante celebrano il passaggio di millennio nel 2000? Che senso hanno, per gli emigrati italiani, i presunti UFO che compaiono nei cieli del 1950?
Chi ha la bontà di leggere le pagine di Caffestoria.it, non si sorprenderà nel ritrovare nell’analisi dei più recenti Anni giubilari, ordinari e straordinari, un quadro vivido della mobilità, della società e della Chiesa degli ultimi 75 anni, libero – oltre che dalla colpa, per misericordia – anche dall’ipocrisia.
«Chi è in cammino sempre – scrive S. E. Mons. Gian Carlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes, nella Presentazione al volume – per lavoro, necessità, ricerca, studio, costretto dalla guerra e dai cambiamenti climatici, comprende come è necessario sempre portare con sé l’essenziale, perché il superfluo affatica, rallenta, ferma. Nella vita di fede la ricerca dell’essenziale è fondamentale, per evitare sovrastrutture che disorientano, rendono incapaci di decidere, allontanano da Dio e dalle persone».
Simone M. Varisco
Pellegrini di umanità. Storie di Giubilei e migranti
Tau editrice, 2025. Prefazione di Rino Fisichella.
© Vuoi riprodurre integralmente un articolo? Scrivimi.
Sostieni Caffestoria.it