Domenica 20 febbraio 2022. Domenica della Divina Clemenza. Penultima dopo l’Epifania. Commento al Vangelo di rito ambrosiano, di don Paolo Alliata.
✠ In quel tempo. Il Signore Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».
(Mc 2, 13-17)
“Nessuno è degno di essere amato. Il fatto che Dio ami l’uomo ci dimostra che nell’ordine divino delle cose ideali è scritto che amore eterno verrà dato a chi ne è eternamente indegno. O, se questa frase può sembrarti troppo amara, diciamo che tutti gli uomini sono degni d’amore, fuorché quelli che credono di esserlo. L’amore è un sacramento che andrebbe ricevuto in ginocchio, con “Domine non sum dignus” sulle labbra e sul cuore di chi lo riceve”.
(O. Wilde, De Profundis)
Oscar Wilde, come già Gesù prima di lui, fa i conti con l’indurimento di chi si sente a posto, di chi non ha bisogno di esplorare la profondità della vita, dell’amore, della bellezza del mondo, della drammaticità delle ferite degli uomini e delle donne sotto il cielo. L’indurimento di chi è chiuso nei suoi schemi irrigiditi, per i quali non va bene mangiare con quelli lì.
Quelli lì. Pubblicani e peccatori. E così, facendosi forti di un’espressione sprezzante, non attingono alla profondità del dato di fatto: che quelli sono uomini e donne, persone, volti, nomi, storie, travagli, ricerca del proprio sentiero nella vita – ciò che da sempre impegna ognuno di noi. Non vedono i cuori affamati di amore, di riscatto e liberazione.
Invece gli uomini come Gesù sono quelli che – come dicevano di san Francesco le antiche biografie – “guardano la foresta e vedono i singoli alberi”. Non vedono la massa, distinguono i singoli volti, i nomi, le persone, le storie.
Continua Oscar Wilde:
“Come tutte le nature poetiche, egli [Cristo] amava gli ignoranti. Sapeva che nell’anima di un ignorante c’è sempre posto per una grande idea. Ma non sopportava gli stupidi, soprattutto quelli che sono diventati stupidi attraverso l’educazione: quelli che sono pieni d’opinioni d’accatto delle quali non capiscono niente […]. Cristo non aveva indulgenza per i sistemi meccanici, inanimati e tristi, che trattano le persone alla stregua di cose, e quindi finiscono per trattare tutti allo stesso modo: per lui non esistevano leggi; c’erano solo eccezioni; come se nessun uomo – a dire il vero, nessuna cosa – avesse al mondo chi gli rassomigliasse”.
Con che cosa ha a che fare Gesù, nella pagina di Marco? Con l’indurimento di alcuni scribi dei farisei, lì presenti; un indurimento che si esprime nella facilità con cui usano le etichette di “pubblicani” e “peccatori”, quelli lì. Non vedono volti, non vedono nomi e storie. Si fermano a una categoria, e una categoria la si mette facilmente da parte.
Lo Spirito del Signore ci ammorbidisca nei confini del cuore e nelle parole con cui pretendiamo di mettere ordine nel mondo. E ci apra lo sguardo sulle persone. Come Gesù, che – dice ancora Wilde – “non insegna niente a nessuno, ma basta essere condotti alla sua presenza per diventare qualcuno”.
Il Signore ci accompagni.
Don Paolo Alliata
Don Paolo Alliata. Nato a Milano nel 1971, dopo la laurea in Lettere classiche all’Università degli Studi di Milano, viene ordinato sacerdote nel 2000 dal card. Carlo Maria Martini. Attualmente è vicario della comunità pastorale Paolo VI per la parrocchia di Santa Maria Incoronata a Milano. Autore di testi teatrali sull’Antico e sul Nuovo Testamento, è responsabile dell’Ufficio per l’Apostolato Biblico della Diocesi di Milano. Fra le sue pubblicazioni, Dove Dio respira di nascosto. Tra le pagine dei grandi classici (Milano, Ponte alle Grazie, 2018) e C’era come un fuoco ardente. La forza dei sentimenti tra Vangelo e letteratura (Milano, Ponte alle Grazie, 2019). Da due anni le sue omelie sono raccolte su un canale YouTube.
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