La Parola, la Chiesa, il mondo. Commento al Vangelo di rito ambrosiano 17 dicembre 2023

Leggi in 5 minuti

Domenica dell’Incarnazione, o della Divina maternità della Beata Vergine Maria. La prospettiva dell’angelo. Commento al Vangelo di rito ambrosiano, di don Alessandro Noseda.


✠ Vangelo Lc 1, 26-38a
In quel tempo. L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».

How precious did that Grace appear
The hour I first believed!

(Amazing grace)

Sesta domenica di Avvento nel rito ambrosiano: la domenica dell’Incarnazione. Cercavo di visualizzare in qualche modo questo straordinario saluto – “Piena di grazia” – e ho pensato ad uno degli inni più belli della tradizione gospel, Amazing grace.

Il testo parla di una grazia che converte, che salva: quella della conversione. Così ho immaginato l’Annunciazione dalla prospettiva di un angelo – mi sia lecito pensarlo così – che con il suo carico di dubbi e perplessità sull’uomo, si converte a credere in lui quando incontra Maria.

Provate a leggere questo commento tenendo come sottofondo Amazing grace cantata da Judy Collins.

C’è un angelo che arriva da lontano.
In un luogo sperduto nel niente del niente.
Piccolo granello di sabbia, ai bordi di un piccolo puntino blu pallido,
sperduto nel nero del cosmo.

Arriva con una domanda.
Una domanda molto semplice: “Vuoi?”.
La risposta non è mai scontata.
Perché quando si parla di Dio, di mezzo c’è sempre una scelta.
Una scelta che si può anche non fare.

L’angelo arriva con una domanda.
Ma anche con una segreta paura (mi sia lecito pensarlo):
ne ha viste troppe per credere ancora nell’uomo;
ne ha visti abbastanza di “no”
per dare per scontato un “sì”.

Le ha viste proprio tutte; è un angelo no?
Vola sopra il mondo,
sopra le storie che sarebbe stato meglio non scrivere mai.
Sopra le pagine che mai un Dio avrebbe voluto sfogliare, di ciò che è stato.
Dal Dio che lui vede, non è forse troppo lontano l’uomo?

Eppure è un attimo essere lì, in quella casa povera, presso una ragazza umile.
Non poteva se non essere così: “I ricchi stanno nei palazzi dei re”.

C’è un angelo che arriva da lontano.
Eppure, quando la vede da vicino, per lui è come sentirsi a casa.

Le dice: “Non temere”, ma potrebbe essere lui ad avere paura.
Paura che lei si spaventi.
Che la paura la travolga.
Ma non succede.
La ragazza ascolta. Dialoga. Domanda.
E poi risponde di sì.

“Ecco la serva del Signore.
Avvenga di me, secondo la tua parola”.
Poche parole, in cui si dice tutto.

E allora l’angelo comincia a credere.
Non in Dio, già ci credeva, ma nell’uomo.
L’umano in cui Dio crede.
Per sempre.

Quanto preziosa mi apparve quella grazia
nell’ora in cui ho cominciato a credere!

Don Alessandro

Don Alessandro Noseda. Nato a Cantù nel 1974. Dopo gli studi classici e la formazione teologica nel Seminario di Venegono, viene ordinato sacerdote nel 2000 dal card. Carlo Maria Martini. Svolge dapprima il suo ministero a Milano come assistente degli Oratori della parrocchia di San Giovanni Battista alla Bicocca e successivamente della parrocchia del Santissimo Redentore. Dal 2007 al 2011 è cappellano presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca. Attualmente è parroco nella parrocchia di Gesù a Nazaret, Quartiere Adriano.

Restiamo in contatto

Iscriviti alla newsletter per aggiornamenti sui nuovi contenuti

© Vuoi riprodurre integralmente un articolo? Scrivimi.

Sostieni Caffestoria.it


Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.