Domenica 7 agosto 2022. IX Domenica dopo Pentecoste. Commento al Vangelo di rito ambrosiano, di don Paolo Alliata.
✠ In quel tempo. Mentre i farisei erano riuniti insieme, il Signore Gesù chiese loro: «Che cosa pensate del Cristo? Di chi è figlio?». Gli risposero: «Di Davide». Disse loro: «Come mai allora Davide, mosso dallo Spirito, lo chiama Signore, dicendo: “Disse il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici sotto i tuoi piedi”? Se dunque Davide lo chiama Signore, come può essere suo figlio?». Nessuno era in grado di rispondergli e, da quel giorno, nessuno osò più interrogarlo.
(Mt 22, 41-46)
Lei è così giovane, e si trova così al di qua di ogni inizio, e io vorrei, meglio che posso, caro amico, pregarla di avere pazienza con tutto ciò che è irrisolto nel suo cuore, e di sforzarsi di amare le domande in sé, come se fossero delle stanze chiuse a chiave, o dei libri scritti in una lingua straniera. Non si affanni, dunque, per ottenere risposte che ancora non possono esserle date, perché non sarebbe in grado di viverle. E ciò che conta, in effetti, è vivere tutto. Viva ora le sue domande. Forse, così, un giorno lontano, a poco a poco, senza accorgersene, vivrà già dentro la risposta.
(Rilke, Lettere a un giovane)
In una delle lettere che Rilke scrive al giovane Franz Kappus, in risposta a quelle nelle quali il giovane gli chiede consigli sulla vita e aiuto nel discernimento del suo sentiero di poeta, questo è uno dei (tanti) passaggi che accendono il cuore.
Non lasciare che le tue domande si spengano, dice il poeta. Non affannarti a pretendere risposte alle inquietudini esistenziali che ti travagliano, non avere fretta di risolvere il problema. Il problema che stai affrontando è la tua vita stessa, e la sola risposta sei tu, il tuo cammino, i passaggi necessari per diventar grande; ogni tempo va conosciuto ed amato, e questo è per te il tempo della domanda aperta: accettalo e portane il peso, come delle stanze chiuse a chiave o dei libri scritti in una lingua straniera, abbi la pazienza di portarla per il tempo necessario, e a suo tempo maturerà forse in te la risposta.
Portare il peso delle domande grandi, quelle che ti fecondano il cammino senza che tu abbia la possibilità di chiudere il conto con facilità. Non avere fretta, perché la fretta uccide tutto. È quello che i farisei devono ancora imparare, nella pagina di Matteo: “Da quel giorno nessuno osò più interrogarlo”. Di fronte alla sapienza del rabbino galileo gli antagonisti rimangono disarmati. A differenza di quanto avviene in genere, dove sono scribi e farisei a porre interrogativi, alle volte malevoli e tesi a metterlo in difficoltà, qui è Gesù a porre loro una domanda. Li interroga su chi sia, nella loro visione delle cose, il Messia di Israele. Alla risposta classica della dottrina da tutti condivisa, sulla sua discendenza da re Davide, Gesù risponde con una domanda ulteriore, che li lascia spiazzati. Gesù sta dicendo: il Messia viene da più lontano di Davide, le vostre facili risposte sono inadeguate ad esplorarne il mistero. Per voi il Messia è ancora come una stanza chiusa a chiave, come un libro scritto in lingua straniera.
I farisei smettono di interrogarlo. Che peccato. Perché non continuate a parlare con il rabbino di Nazareth? perché non continuate a interrogarlo, per conoscere la sua visione delle cose? Perché volete privarvi dell’avventura di esplorare il mistero del Messia e del Dio vivente?
Chiediamo di non chiuderci alle grandi domande della vita. Alle grandi domande che sono la vita.
Il Signore ci accompagni.
Don Paolo Alliata
Don Paolo Alliata. Nato a Milano nel 1971, dopo la laurea in Lettere classiche all’Università degli Studi di Milano, viene ordinato sacerdote nel 2000 dal card. Carlo Maria Martini. Attualmente è vicario della comunità pastorale Paolo VI per la parrocchia di Santa Maria Incoronata a Milano. Autore di testi teatrali sull’Antico e sul Nuovo Testamento, è responsabile dell’Ufficio per l’Apostolato Biblico della Diocesi di Milano. Fra le sue pubblicazioni, Dove Dio respira di nascosto. Tra le pagine dei grandi classici (Milano, Ponte alle Grazie, 2018) e C’era come un fuoco ardente. La forza dei sentimenti tra Vangelo e letteratura (Milano, Ponte alle Grazie, 2019). Da due anni le sue omelie sono raccolte su un canale YouTube.
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