Domenica 20 marzo 2022. III domenica di Quaresima. Domenica di Abramo. Commento al Vangelo di rito ambrosiano, di don Paolo Alliata.
✠ In quel tempo. Il Signore Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro». Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo». Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l’ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato. Per quale motivo non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alla mia parola. Voi avete per padre il diavolo e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli era omicida fin da principio e non stava saldo nella verità, perché in lui non c’è verità. Quando dice il falso, dice ciò che è suo, perché è menzognero e padre della menzogna. A me, invece, voi non credete, perché dico la verità. Chi di voi può dimostrare che ho peccato? Se dico la verità, perché non mi credete? Chi è da Dio ascolta le parole di Dio. Per questo voi non ascoltate: perché non siete da Dio». Gli risposero i Giudei: «Non abbiamo forse ragione di dire che tu sei un Samaritano e un indemoniato?». Rispose Gesù: «Io non sono indemoniato: io onoro il Padre mio, ma voi non onorate me. Io non cerco la mia gloria; vi è chi la cerca, e giudica. In verità, in verità io vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?». Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia». Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.
(Gv 8, 31-59)
«Siete incatenato?», domandò Scrooge con voce tremula. «Ditemi, perché?». «Io porto la catena che mi sono forgiato durante la vita», rispose il fantasma, «e che ho fatto io stesso anello per anello, centimetro per centimetro. Con la mia volontà stessa l’ho avvolta alle mie reni, e per mia volontà la porto. La fattura ti sembra bizzarra?». Scrooge tremava sempre di più. «Desideri forse sapere», continuò lo spettro, «il peso e le dimensioni della formidabile catena che tu stesso porti? Sette notti di Natale sono passate, ed era già allora una catena pesante, lunga come questa. Ma da allora vi hai lavorato per bene. Ormai è una catena pesantissima».
(C. Dickens, Canto di Natale)
Due inconsapevoli schiavitù. Quella che Gesù rimprovera a “quei Giudei che gli avevano creduto”, e quella che l’amico Marley, morto sette anni prima, è venuto a rivelare a Ebenezer Scrooge.
Scrooge è incatenato e non se ne accorge. Il lungo sconvolgente viaggio nella notte di Natale, sotto la guida dei tre spiriti, gli aprirà gli occhi sulla formidabile pesantezza dei suoi vincoli di avidità, egoismo e cinismo, che hanno inaridito in lui le sorgenti della vita. Scrooge ha bisogno di essere destato, e l’amico se ne fa carico, tornando dall’oltretomba per scuoterlo.
Lo stesso amore spinge Gesù ad affondare i colpi nel dialogo con chi ha davanti. Siete prigionieri di catene lunghe e pesanti, di cui non vi rendete conto. “Chiunque commette il peccato è schiavo del peccato”, risponde a quelli, che protestano la loro libertà: “Non siamo mai stati schiavi di nessuno”.
«Quelli che non si muovono non si accorgono delle loro catene», diceva Rosa Luxemburg.
Ci sono catene invisibili che mi stringono? È una buona domanda. Le catene mi impediscono di vivere fino in fondo la mia vita, con gratitudine, facendola circolare, senza trattenerla. Lo Spirito del Signore è impegnato a liberarmene. E il primo passo nel processo di riscatto da quella schiavitù è il riconoscerle e metterle a fuoco. Chiamarle per nome.
“La verità vi farà liberi”. La libertà di chiamare per nome l’Amicizia che mi scuote e mi apre gli occhi su quel che mi imprigiona, e di chiamare per nome le catene che mi stringono e che non voglio vedere.
Il vangelo è un grande cammino di liberazione. Su questo cammino il Signore ci accompagni.
Don Paolo Alliata
Don Paolo Alliata. Nato a Milano nel 1971, dopo la laurea in Lettere classiche all’Università degli Studi di Milano, viene ordinato sacerdote nel 2000 dal card. Carlo Maria Martini. Attualmente è vicario della comunità pastorale Paolo VI per la parrocchia di Santa Maria Incoronata a Milano. Autore di testi teatrali sull’Antico e sul Nuovo Testamento, è responsabile dell’Ufficio per l’Apostolato Biblico della Diocesi di Milano. Fra le sue pubblicazioni, Dove Dio respira di nascosto. Tra le pagine dei grandi classici (Milano, Ponte alle Grazie, 2018) e C’era come un fuoco ardente. La forza dei sentimenti tra Vangelo e letteratura (Milano, Ponte alle Grazie, 2019). Da due anni le sue omelie sono raccolte su un canale YouTube.
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