II Domenica di Pasqua. Domenica in Albis depositis. Il dito nella piaga. Commento al Vangelo del rito ambrosiano, di don Alessandro Noseda.
✠ Vangelo
Gv 20, 19-31
Seconda domenica di Pasqua. Il rito ambrosiano propone la famosa pagina evangelica di Tommaso, quella che gli è valsa “l’antonomasia” del dubbioso: “Non fare il san Tommaso” diciamo a chi prima di fidarsi vuole verificare e – appunto – toccare con mano. E bastasse!
Peccato che Tommaso non vuole semplicemente toccare Gesù, magari tastandogli le guance come si fa per vedere se uno è scavato oppure bello in carne: no, lui vuole toccare le ferite!
Il discepolo che non ha visto non crederà al Risorto se non dopo avergli messo il dito nella piaga, quasi per testare la realtà più incredibile che accompagna la Risurrezione di Cristo e che spesso sfugge, ovvero il permanere della sua pace.
Se il “dito nella piaga” è ciò che sollecita il punto più sensibile, ovvero quello che non si dovrebbe mai toccare a patto di non voler infliggere volontariamente il massimo dolore, allora esso porta con sé una domanda inespressa ma ben chiara a cui Tommaso desidera una risposta che non lasci nessun dubbio: “Ma ci hai perdonato davvero? Meritiamo ancora la tua pace? Se ti faccio ripensare alle ferite che ti abbiamo inflitto, ci vorrai ancora bene?”.
E Gesù dice di sì: “Metti qua il tuo dito e non essere più incredulo, ma credente”.
Credente in cosa? Credente nell’amore. Come mai era riuscito ad esserlo prima di incontrare il Risorto.
E questa sarà l’esperienza che definirà tutti gli annunciatori della Pasqua: “Noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo… E noi abbiamo riconosciuto e creduto all’amore che Dio ha per noi”. (1Gv 4,11-18).
Don Alessandro
Don Alessandro Noseda. Nato a Cantù nel 1974. Dopo gli studi classici e la formazione teologica nel Seminario di Venegono, viene ordinato sacerdote nel 2000 dal card. Carlo Maria Martini. Svolge dapprima il suo ministero a Milano come assistente degli Oratori della parrocchia di San Giovanni Battista alla Bicocca e successivamente della parrocchia del Santissimo Redentore. Dal 2007 al 2011 è cappellano presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca. Attualmente è parroco nella parrocchia di Gesù a Nazaret, Quartiere Adriano.
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