La Parola, la Chiesa, il mondo. Commento al Vangelo di rito ambrosiano 4 giugno 2023

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Santissima Trinità. Solennità del Signore. Passo dopo passo. Come un sentiero di montagna. Commento al Vangelo di rito ambrosiano, di don Alessandro Noseda.


✠ Vangelo Gv 16, 12-15
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

Raggiungo il cancelletto con gli sci che già si affacciano sul ripido pendio della pista mentre mi preparo al via con i muscoli tesi. Scendere di notte non è un problema perché la pista si vede tutta: i riflettori potenti che la cingono come una collana l’hanno illuminata a giorno e posso vedere i paletti dal primo all’ultimo. La bravura sta nel passarli tutti senza mancarne nemmeno uno, ma veloce, molto veloce! La vittoria sorriderà al più veloce di tutti.

Questa sarebbe la vita se somigliasse ad uno slalom gigante di una sera d’inverno, quando in montagna bisogna inventarsi qualcosa per intrattenere la gente. Ma c’è qualcosa che non quadra, giusto? Noi la vita non la conosciamo se non passo dopo passo, ovvero man mano che essa si presenta davanti a noi con i suoi bivi, i punti difficili, e spesso con i suoi ostacoli.

Per questo forse, restando in montagna, la metafora più calzante potrebbe essere quella del sentiero che si inerpica verso l’alto e che non abbiamo mai fatto prima; ci camminiamo di notte, ma laddove i fari non esistono serve semmai una torcia, da tenere sempre puntata per non inciampare al prossimo passo: “Lampada ai miei passi è la tua Parola. Luce sul mio cammino”, recita il Salmo 119.

Nella festa della Santissima Trinità il rito ambrosiano ci propone ancora uno stralcio del discorso appassionato dell’ultima cena, in cui scopriamo che il Verbo eterno del Padre, che sarà sempre con noi attraverso lo Spirito Santo, non ha scelto di dirci tutto subito, ma ci accompagna come una lampada che fa luce sul sentiero che abbiamo davanti, passo dopo passo, verso la verità tutta intera.

Per usare le bellissime parole di un mio amico prete:

La verità nasce dall’ascolto
di qualcosa che è già stato pronunciato
e che ci viene raccontato piano piano.

Giuseppe Salvioni

Mi sento custodito da un Dio così, perché si è preoccupato di lasciarci i nostri tempi per capire le cose. Mi sento meno disarmato di fronte alle domande alle quali non ho ancora risposte e a quelle che nemmeno ho fatto! Smetto di aver paura di ciò che ancora non conosciamo della vita e dell’universo. Sento la rassicurante voce di Gesù che dice anche a me: “Non temere, continua ad avere fede!”, mentre il suo Spirito ci svela cose nuove.

Don Alessandro

Don Alessandro Noseda. Nato a Cantù nel 1974. Dopo gli studi classici e la formazione teologica nel Seminario di Venegono, viene ordinato sacerdote nel 2000 dal card. Carlo Maria Martini. Svolge dapprima il suo ministero a Milano come assistente degli Oratori della parrocchia di San Giovanni Battista alla Bicocca e successivamente della parrocchia del Santissimo Redentore. Dal 2007 al 2011 è cappellano presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca. Attualmente è parroco nella parrocchia di Gesù a Nazaret, Quartiere Adriano.

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