Pentecoste. Solennità del Signore. 3D e oltre. Commento al Vangelo di rito ambrosiano, di don Alessandro Noseda.
✠ Vangelo Gv 14, 15-20
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi».
La pentecoste ti fa scoprire che la sorgente
è dentro di te, dove nel profondo
lo Spirito mormora,
come acqua di sorgente.
Angelo Casati, Sconfinare per grazia
Il Vangelo della solennità di Pentecoste ci parla del dono per eccellenza dello Spirito Santo, che ci guiderà alla verità, al senso e alla pienezza di tutte le cose. Ma c’è un passaggio inquietante: “Attenzione! – sembra dirci Gesù – il mio Spirito è proprio qui, ma il mondo non può riceverlo perché non lo vede e non lo conosce!”. Perché non lo vede? Perché l’homo sapiens, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, non riesce a vedere ciò che ha davanti agli occhi?
Quasi un secolo e mezzo fa qualcuno scrive una storia in cui immagina esseri viventi a due dimensioni. Il protagonista, al pari di tutti i suoi simili, vive come sulla superficie di un foglio di carta, finché una sera irrompe nella sua “casa” una sfera, che gli fa conoscere le profondità dello spazio:
Ancora una volta mi sentii sollevare nello Spazio… La mia città natia, con l’interno di ogni casa e di ogni creatura ivi contenuta, si apriva al mio sguardo come in miniatura. Salimmo ancora e, oh, i segreti della terra, le profondità delle miniere e le più remote caverne dei monti, tutto si svelava davanti a me!
E. A. Abbott, Flatlandia
Non so. È una sensazione magari, e la dico un po’ in punta di piedi: forse, nonostante tutto, vaghiamo come prigionieri, confinati in un universo immenso che il nostro sguardo ristretto non ci lascia abbracciare come vorremmo. Cerchiamo affannosamente dimensioni nuove per panorami mozzafiato, ma in realtà siamo ancora alla ricerca di nuove e strabilianti edizioni della nostra immagine, perché multiversi e realtà aumentate li vorremmo far funzionare come specchi cangianti in cui si riflette in forma inedita il solito vecchio Narciso, al vertice e al centro di tutto; è la stessa superficie sul pelo dell’acqua, il solito antico pezzo di carta. 2D.
Gesù ci invita a rompere il foglio, a tuffarci oltre, per vedere e conoscere il Suo Spirito, che parla di cose nuove: 3D e oltre.
* 2D e 3D sono sigle che si sono imposte dagli anni della computer-grafica e indicano rispettivamente una realtà bidimensionale e tridimensionale.
Don Alessandro
Don Alessandro Noseda. Nato a Cantù nel 1974. Dopo gli studi classici e la formazione teologica nel Seminario di Venegono, viene ordinato sacerdote nel 2000 dal card. Carlo Maria Martini. Svolge dapprima il suo ministero a Milano come assistente degli Oratori della parrocchia di San Giovanni Battista alla Bicocca e successivamente della parrocchia del Santissimo Redentore. Dal 2007 al 2011 è cappellano presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca. Attualmente è parroco nella parrocchia di Gesù a Nazaret, Quartiere Adriano.
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