Circoncisione del Signore. Solennità. Commento al Vangelo di rito ambrosiano, di don Alessandro Noseda.
✠ Vangelo Lc 2, 18-21
In quel tempo. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
Nella memoria della circoncisione del Signore, il rito ambrosiano ci propone un brano di Vangelo che comincia dai pastori, primi ospiti della famiglia di Gesù in quei giorni di Betlemme. Nella gioia generale, che nessuna ristrettezza sembra compromettere, Luca si ferma su Maria, che “custodiva” tutte queste cose meditandole nel suo cuore.
Il verbo “custodire” è bellissimo e ha a che vedere con il compito che Dio assegna all’uomo: custodire il giardino prima, e poi (andava da sé, ma Caino non ci era arrivato), anche custodire il fratello.
Parlando di verbi, però, non è da meno il verbo “to treasure” che l’inglese utilizza per dire questo atteggiamento di Maria. Il verbo significa letteralmente “tesorizzare” e se lo traduciamo con “fare tesoro” può andare, ma si perde la bellezza della sintesi.
Dunque, è così che Maria custodiva: lei “tesorizzava” tutto quello che accadeva in quei giorni nuovi. Non era gelosia, e nemmeno un vagheggiare nostalgico, ma un processo di accrescimento del senso del vissuto, perché Maria ne coglieva il legame con l’assoluto.
Oggi, primo giorno dell’anno nuovo, l’attitudine a custodire, trasformando in tesoro tutto ciò che ci accade per grazia, potrebbe essere la chiave per interpretare il senso dei giorni, e dunque del tempo che viviamo.
Mi alleno a tesorizzare i giorni, cercando il ciascuno di essi il riflesso della pienezza di Dio.
Don Alessandro Noseda
Don Alessandro Noseda. Nato a Cantù nel 1974. Dopo gli studi classici e la formazione teologica nel Seminario di Venegono, viene ordinato sacerdote nel 2000 dal card. Carlo Maria Martini. Svolge dapprima il suo ministero a Milano come assistente degli Oratori della parrocchia di San Giovanni Battista alla Bicocca e successivamente della parrocchia del Santissimo Redentore. Dal 2007 al 2011 è cappellano presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca. Attualmente è parroco nella parrocchia di Gesù a Nazaret, Quartiere Adriano.
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