La Parola, la Chiesa, il mondo. Commento al Vangelo di rito ambrosiano 6 marzo 2022

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Domenica 6 marzo 2022. Domenica di inizio Quaresima. Commento al Vangelo di rito ambrosiano, di don Paolo Alliata.


In quel tempo. Il Signore Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”». Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”». Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.
(Mt 4, 1-11)

Si percepisce d’un tratto che in questa immensa città ci sono eserciti di malati, armate di moribondi, popoli di morti. Non ho mai provato una sensazione simile in nessuna città, ed è strano che io la provi proprio a Parigi, dove l’istinto vitale è più forte che in qualsiasi altro luogo. Ma l’istinto vitale è la vita? No, vivere è qualcosa di calmo, ampio, semplice. L’istinto vitale è furia e caccia. Istinto di possedere la vita, subito, tutta, nell’arco di un’ora. Di questo Parigi è così piena e per questo così vicina alla morte. È una città estranea, estranea.
(Rilke, dalle Lettere)

Fa impressione, mentre assistiamo al selvaggio bombardamento delle città ucraine, leggere quel che Rilke scrive della floridissima Parigi di inizio Novecento. Lo stridente contrasto rivela una stessa radice: la frenesia dell’accaparramento. Che si tratti di procacciarsi il dominio politico o di consumare compulsivamente il midollo della vita nei giorni della Belle Epoque, la bramosia sorge come un mostro dalla palude della nostre angosce: di non esistere abbastanza, di essere destinati a morire, di non essere guardati a sufficienza.

Il Nemico si avvicina a Gesù nel tempo della sua debolezza, quando egli ebbe fame. Gesù non tratta il vuoto che si porta in corpo come qualcosa da risolvere in fretta e a qualunque costo. Se sei il Figlio di Dio riempi in fretta ogni forma di vuoto: di pane, di sguardi, di potere. Ma Gesù non ha paura del vuoto; lui che ha deposto dall’intimo la ricchezza divina per farsi partecipe del travaglio umano (“Cristo Gesù […] svuotò se stesso, assumendo la condizione di servo” [Fil 2,7]).

Il suo vuoto è da abitare, non da riempire. È la giusta condizione per far risuonare nel profondo la Parola del Padre: Gesù vive “di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. “Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete […] Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera” (Gv 4,32.34).

Anche la pratica del digiuno quaresimale (o di quel che ne rimane) è una strategia per fare spazio al sano desiderio di diventare vivi per davvero, all’ascolto della Parola che si offre per nutrire la relazione con il Signore della vita, all’accoglienza del grido che risuona dai dolenti della storia.

Don Paolo Alliata

Don Paolo Alliata. Nato a Milano nel 1971, dopo la laurea in Lettere classiche all’Università degli Studi di Milano, viene ordinato sacerdote nel 2000 dal card. Carlo Maria Martini. Attualmente è vicario della comunità pastorale Paolo VI per la parrocchia di Santa Maria Incoronata a Milano. Autore di testi teatrali sull’Antico e sul Nuovo Testamento, è responsabile dell’Ufficio per l’Apostolato Biblico della Diocesi di Milano. Fra le sue pubblicazioni, Dove Dio respira di nascosto. Tra le pagine dei grandi classici (Milano, Ponte alle Grazie, 2018) e C’era come un fuoco ardente. La forza dei sentimenti tra Vangelo e letteratura (Milano, Ponte alle Grazie, 2019). Da due anni le sue omelie sono raccolte su un canale YouTube.

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