Confessarsi, pregare, leggere: quando la fede si fa app

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Ci sono app per pregare e leggere la Bibbia, ma anche per confessarsi e officiare la Messa. Ottime per i fedeli, ma il futuro della Chiesa è in un tablet? E se alcuni ci vedono il nuovo corso voluto da Francesco, altri temono l’ennesimo colpo alla liturgia.

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Negli ultimi anni si sono moltiplicate le app che uniscono fede e tecnologia. Ultima iniziativa in ordine di tempo è @TelegrAvv, canale dedicato all’Avvento creato per iniziativa del Servizio per la pastorale giovanile della prelatura di Pompei, che sfrutta le possibilità tecniche offerte dal servizio di messaggistica Telegram, alternativa russo-tedesca al più noto Whatsapp. Dal 27 novembre, prima domenica di Avvento secondo il Rito romano, in collaborazione con il Servizio nazionale per la pastorale giovanile, l’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali e la diocesi di Nola, quanti si saranno uniti via Telegram al canale @TelegrAvv riceveranno ogni giorno sul proprio smartphone il Vangelo quotidiano accompagnato da un messaggio audio di commento di circa un minuto e mezzo. Ad inaugurare l’Avvento sarà padre Ermes Ronchi, seguito, fra gli altri, da mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, e dal nuovo establishment della comunicazione vaticana, con mons. Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la comunicazione della Santa Sede, e don Ivan Maffeis, direttore dell’Ufficio nazionale delle comunicazioni sociali.

@TelegAvv si aggiunge alla nutrita schiera di siti internet e app che uniscono fede e tecnologia. Ecco allora che la lettura quotidiana delle Sacre Scritture è da tempo diventata mobile grazie ad Evangelizo, un’app per Android e iOS offerta dall’associazione internazionale Evangelizo, composta da oltre 70 religiosi e laici cattolici di varie comunità e congregazioni. Il servizio di “Vangelo del giorno” – multilingua, in italiano per il Rito romano e ambrosiano – è attivo online da anni e il sito internet del progetto, nella sua semplicità, costituisce ancora una più che valida alternativa all’app. Accompagnano le letture e il Vangelo del giorno commenti di chiara fiducia – elemento tutt’altro che scontato – tratti dagli scritti di santi e pontefici. Completano l’offerta dell’app brevi biografie dei santi del giorno e i testi di alcune delle più comuni preghiere. Da tenere presente anche la semplice versione per e-mail, che consente di ricevere ogni giorno nella propria casella di posta elettronica letture e commento al Vangelo.

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Se è invece l’intero testo della Bibbia che si intende portare con sé su smartphone e tablet, l’app Sacra Bibbia della Cei è la scelta migliore. Nell’abbondanza di versioni – spesso fumose – dei testi sacri offerta online, l’app della Conferenza episcopale italiana ha infatti il vantaggio della certezza della fonte e dunque dell’affidabilità del testo biblico, proposto nella traduzione ufficiale Cei 2008, completo di apparato critico, funzioni di lettura, ricerca, segnalibri, annotazioni personali e condivisione di passi del testo sui principali social network.

Offerta ampia quella di Laudate, pensata per fornire all’utente Sacre Scritture, Liturgia delle Ore, letture del giorno, meditazioni, nonché spunti di riflessione per l’esame di coscienza prima della Confessione. Nel campo della Liturgia delle Ore, però, un’autorità è certamente iBreviary, app ideata dal novese don Paolo Padrini, giovane guru – o meglio sacerdote – della tecnologia fatta preghiera, chiamato ad inizio anno dalla guida della parrocchia di San Giorgio Martire di Stazzano (Al) a far parte della segreteria del vescovo di Tortona, mons. Vittorio Francesco Viola. Vero e proprio breviario virtuale, che raccoglie anche i testi del Lezionario e del Messale, sia nelle versioni del Rito romano che di quello ambrosiano, iBreviary concede spazio anche al Vetus Ordo in lingua latina. Di particolare interesse l’ultima versione dell’app, realizzata pro Terra Sancta in collaborazione con la Custodia di Terra Santa. Più recentemente, anche la Cei ha scelto di proporre una propria app per la Liturgia delle Ore secondo il Rito romano, nei testi del 1989 della Libreria Editrice Vaticana. Certamente degna di nota è l’opportunità di ascoltare la registrazione audio delle diverse Ore dell’Ufficio nell’arco della giornata, realizzata in collaborazione con la Fondazione di religione “Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena” di Roma.

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Da anni la Chiesa si confronta con la crescente penetrazione delle nuove tecnologie nella liturgia. Nel 2012 fece discutere il parere della Conferenza episcopale neozelandese, che in una nota si pronunciò contro la sostituzione dei libri liturgici cartacei con smartphone e tablet. «Come la Chiesa, al di là del caso neozelandese, si confronterà con la tecnologia del testo digitale?», si chiedeva allora padre Antonio Spadaro SI. «Pensiamo al Concilio di Trento – proseguiva allora il direttore di Civiltà Cattolica – che abbracciò la tecnologia all’avanguardia del suo tempo, la stampa, che permise la creazione delle editiones typicae, utile alla creazione di una liturgia veramente “globale”, cioè uniforme in tutte le diocesi e parrocchie». Da allora, soprattutto con la scossa cinematografica venuta dal nuovo prefetto della Segreteria per la comunicazione, mons. Dario Edoardo Viganò, l’innovazione visuale e tecnologica ha camminato a grandi passi – dall’accurata regia dell’arrivederci a Roma di Benedetto XVI in elicottero nel 2013 alla chiusura della Porta Santa di San Pietro, trasmessa lo scorso 20 novembre in diretta TV in Ultra HD.

In Italia il fenomeno tablet sta prendendo corpo e la Cei per il momento è prudente, anche se non manca di adeguarsi attivamente al nuovo corso tecnologico. Per il sacerdote è quindi tollerato l’uso di libri liturgici su supporti digitali, anche se la norma rimane la buona vecchia carta, mentre già si guarda a possibili “contenuti extra” che potrebbero avvicinare i giovani alla Messa trasmessa in diretta televisiva, fino ad ora per lo più riservata agli anziani. Se qualcuno già intravede anche nel nuovo corso tecnologico un’impronta orientata al risparmio economico tipica di Francesco e si dice pronto a mandare al museo Bibbie e messali miniati, tanto ricchi e belli da risultare distraenti – per non parlare del politically correct – c’è anche chi denuncia nella nuova sobrietà tecnologica l’ennesimo depauperamento della tradizione liturgica della Chiesa. Non resta che attendere il prossimo aggiornamento, magari con un’app.

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