La Porta Santa, Pio XII e la guerra alle porte

Papa Pio XII durante la cerimonia di apertura della Porta Santa. Roma, Basilica di San Pietro, 25 dicembre 1949
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La Porta Santa della basilica di San Pietro ricorda Pio XII e gli orrori della seconda guerra mondiale. La sua apertura, il prossimo 8 dicembre, segnerà l’inizio ufficiale del Giubileo.

Una guerra mondiale a pezzi che fa a pezzi il mondo. Più volte papa Francesco è tornato sul tema di una «terza guerra mondiale ma a pezzi» da quel volo di ritorno dalla Corea, il 18 agosto dello scorso anno, fra le espressioni più note ed efficaci del suo pontificato. Una guerra che «si combatte a pezzetti, a capitoli», i cui frutti nefasti sono sotto gli occhi di tutti. Anche uno dei simboli del Giubileo, la Porta Santa della basilica romana di San Pietro, ricorda gli orrori della guerra. Una Porta Santa con una memoria da tramandare: quella di un conflitto che devastò l’Europa e il mondo.

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Sipario sull’Expo. «Non dimentichiamo la parabola del chicco di senape». Intervista a don Giuseppe Vegezzi

Bilancio sull'Expo. Intervista a don Giuseppe Vegezzi, decano di Rho
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Nella generale trasformazione delle iniziali perplessità in euforico orgoglio nazionale cui si è assistito in questi mesi, presenze come quella della Santa Sede e di altre realtà quali Caritas e Casa Don Bosco, hanno costituito elementi di chiarificazione e discontinuità rispetto al resto dell’Expo di Milano. «Sicuramente un piccolo seme in un grande marasma. È stato importante che la Chiesa sia stata presente con questi luoghi, che in un certo senso andavano un po’ contro corrente», sottolinea don Giuseppe Vegezzi, decano di Rho, territorio che ha fisicamente accolto l’Expo.

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Rubens, l’Istituzione dell’Eucaristia e gli interrogativi sul presente

Pieter Paul Rubens, Istituzione dell'Eucaristia, 1632-1650, Ancona, Museo diocesano.
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Artistico passaggio di testimone nel Padiglione Expo della Santa Sede: il 28 luglio l’Ultima cena del Tintoretto cederà il passo ad un arazzo con soggetto di Rubens. Una nuova epoca di evangelizzazione per immagini, ancora oggi in grado di interrogare e istruire l’osservatore.

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L’inculturazione ai tempi dell’Expo. Intervista a p. Fabrizio Bazzoni, L.C.

Milano, Navigli.
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Una chiesa aperta di notte e una Messa alle 23.30 per favorire la partecipazione di giovani e turisti. È l’inculturazione versione Navigli, nel cuore della movida milanese. «Un’iniziativa della “piccola comunità” per la “grande comunità” che è la Chiesa universale e, ancora più in là, per ogni persona cristiana e non», spiega p. Fabrizio Bazzoni L.C., classe 1979, sacerdote dell’oratorio e principale incaricato della celebrazione notturna presso la chiesa di Santa Maria delle Grazie al Naviglio. «Sabato scorso una coppia di spagnoli mi diceva che non avevano mai visto una chiesa aperta di sera».

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Chiesa, Expo e arte: Pio IX e l’arte di esporsi

Padiglione della Santa Sede ad Expo Milano 2015
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L’ultima cena del Tintoretto e L’istituzione dell’Eucarestia di Rubens: il “fattore arte” non è una novità nei padiglioni Expo della Santa Sede. Con precedenti illustri – e discussi – attraverso la mediazione e la cassa di risonanza dell’arte, la Chiesa attraversò periodi storici ad essa non favorevoli. Se alla metà dell’Ottocento, infatti, la Santa Sede sceglieva ancora di puntare su scienza e la tecnica, pochi anni dopo lo scenario sarebbe profondamente mutato.

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